Nell'immagine qui a fianco – clicca per ingrandirla – puoi vedere un episodio capitato a LaGea (@Segnoditerra1), la quale l'ha raccontato mediante una sequenza di tweet. A me ha fatto tornare in mente Canto di Natale, che ancor prima di leggere il romanzo breve di Charles Dickens imparai a conoscere nella versione disneyana.
Allora ecco cosa è successo al supermercato poco prima di Natale.P.S.: Le opere di misericordia a cui accenno nel titolo del post sono un concetto tipico della tradizione cattolica, ma a mio parere anche i laici e gli atei possono benissimo farlo proprio; del resto, come affermò la mai abbastanza compianta Margherita Hack, «Non è necessario avere una religione per avere una morale, perché se non si riesce a distinguere il bene dal male quella che manca è la sensibilità, non la religione».
Davanti al frigo dove ci sono i salumi, c'è una signora anziana, curva, che conta delle monetine e guarda da molto vicino i prezzi. Non ha borsa, capisco che col dito segue il prezzo del salume, poi passa oltre, continua a guardare e a prendere e appoggiare buste di mortadella o pancetta. Si ferma davanti ai würstel, io ho capito che ha solo i pochi soldi che ha in mano, ma come faccio ad aiutarla senza offenderla? Vedo che pure un altro ragazzo è fermo a guardare.
Apro il portafoglio e ho solo 5 euro o 50.
Prendo i 5 euro, li accartoccio, mi avvicino alla signora e le dico "le sono caduti questi" e glieli do in mano. Lei dice: "a me?" Ed io, sí sí ho visto benissimo e mi allontano, prima che dica qualcosa.
Incrocio il ragazzo che guardava e mi dice "non sapevo come aiutarla, lei è stata bravissima" io sono solo triste.
Rincrocio la signora alla casa, ha preso gli affettati e un po di pane, spende 7 euro, paga con le monetine e i miei 5, che avevo accartocciato.
È stato poco, ma come fai a fare di più senza ledere la dignità di un anziano, che conta le monetine?
Ecco la mia storia di Natale, con un pochino di vergogna per il mio carrello pieno.
Parole sante.
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