Ho deciso di esporre questo giubbotto salvagente, “crocifisso”, per ricordare a tutti l’impegno inderogabile di salvare ogni vita umana, perché la vita di ogni persona è preziosa agli occhi di Dio. Il Signore ce ne chiederà conto al momento del giudizio. https://t.co/Z4g9bQG8nm pic.twitter.com/qW8bT9UTET— Papa Francesco (@Pontifex_it) December 19, 2019
Le posizioni del pontefice riguardo a certi argomenti – come sessualità, aborto ed eutanasia – di sicuro non le trovo altrettanto condivisibili... ma quando parla di accoglienza, in particolare nei confronti dei migranti, mi sembra inattaccabile. Eppure questo suo tweet è stato fatto oggetto di polemiche, in particolare da parte dei seguaci di quel baciatore di rosari e da oggi anche ostentatore di presepi che è Matteo Salvini... come se fosse il leader leghista, il vero depositario del messaggio cristiano: un'idea talmente assurda che no, non riesco a concepirla!
Stamattina sulla pagina Facebook L'Urlo ho visto il post qui sotto, che ovviamente mi è venuto spontaneo ricollegare al "cinguettio" pontificio.
Ho dato per scontato che si trattasse di un'opera recente, e invece è stata realizzata tre anni fa da Elia Li Gioi, artista, professore ed ex sindaco di Avola, il quale l'ha descritta come «la croce dei poveri Cristi». Li Gioi ha raccolto i pezzi, li ha assemblati, aggiungendo solo schizzi di vernice rossa, «a ricordare il dolore, una spina nel fianco della nostra società».
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