Stamattina, sfogliando la timeline di Facebook, mi sono imbattuta nel link a un articolo pubblicato qualche giorno fa su Oggi Cronaca, un sito di notizie sulle province di Alessandria e Imperia, dal titolo abbastanza sconcertante: Olive in provincia di Imperia la metà del raccolto andato a puttane per via del maltempo.
Ne ho condiviso lo screenshot per preservare il ricordo di quella che reputavo nel suo genere una perla «prima che chi di dovere ci metta una pezza», ipotizzando uno scherzo da parte di un titolista burlone oppure un brutto tiro da parte di un collaboratore rimasto a piedi... ma secondo un mio contatto che ha commentato era assai improbabile che avessero intenzione di correggerlo: in un articolo la redazione ha addirittura sottolineato il fatto che quel pezzo «è stato il quinto più letto del mese di ottobre con 6715 lettori che lo hanno “aperto”».
Ebbene, non credo di andare granché fuori strada se do per scontato che molti lettori abbiano cliccato su quel link soltanto perché incuriositi dall'insolito turpiloquio, non perché particolarmente interessati alla notizia in sé: nuove frontiere del clickbait. Mi sorge spontaneo un paio di domande amare: chi fa informazione non dovrebbe puntare in primo luogo a proporre contenuti di qualità? Forse al giorno d'oggi la priorità è diventata accumulare click, visualizzazioni e like, nello stile dei Ferragnez?
Nessun commento:
Posta un commento