lunedì 1 maggio 2017

Primo maggio, su coraggio!

Per la prima volta dopo diversi anni la festa del lavoro – ma sarebbe meglio dire dei lavoratori, come osservato acutamente da Massimo – la trascorro da disoccupata. Ho la relativa fortuna di esserlo per mia scelta: ho dato le dimissioni dal mio impiego precedente per poter traslocare (a dire il vero il 90% delle mie mansioni avrei potuto svolgerlo anche da casa, ma l'azienda non era così avanti da concedermi il telelavoro) e costruirmi una famiglia e un futuro. Sono tuttora alla ricerca di un nuovo impiego... e stamattina, aprendo Facebook, ho provato un certo fastidio leggendo le lamentele di svariati miei contatti per il fatto di dover lavorare anche il primo maggio. Ma ringraziate il cielo di avercelo, un lavoro! OK, mi rendo conto che questa mia affermazione ricorda fin troppo il consiglio della dott.ssa Grazia Arcazzo che puoi vedere qui sotto...


Qui di seguito riporto qualche altro spunto che ho raccolto oggi su Facebook, a cominciare da una vignetta di Sergio Staino (via INFORMAZIONE LIBERA).


Non sono mancati i giochi di parole basati sul significato fisico del lavoro, da Se i Social network fossero sempre esistiti...


... a Il Superuovo...


... ma la migliore a mio avviso è quella pubblicata su Fare Serata Con Galileo.


L'immagine che apre il post, invece, è tratta da Ferrafilm Produzioni.
[Il titolo del post, estrapolato da Ti amo di Umberto Tozzi che quest'anno compie quarant'anni (la canzone, non il cantante), è anche l'incoraggiamento che non smetto di rivolgere a me stessa...]

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