martedì 30 maggio 2017

L'acqua fa bene, ma fino a un certo punto!

In questi giorni l'omeopatia è tra gli argomenti più discussi sui social e non solo, dopo la morte di un bambino marchigiano per una banale otite curata senza antibiotici e nemmeno una tachipirina, ma solo con "farmaci" omeopatici – cioè NON curata affatto – e degenerata in encefalite. Ho scoperto con rammarico che tra i miei contatti c'è gente che reputavo assennata, ma che non esita a somministrare a sé stessa e ai propri cari i costosissimi zuccherini privi di qualsivoglia principio attivo.


(via Prima Pagina on line)
L'omeopatia in sostanza consiste in acqua e zucchero, è chiaro il concetto?! L'immagine satirica qui sotto, tratta da Blogzero, mi pare di averla già condivisa tempo fa, ma repetita iuvant.


E a tutti coloro che si affidano al principio della memoria dell'acqua... davvero vi rassicura l'idea che l'acqua possa ricordarsi TUTTO ciò con cui è venuta a contatto? Guardate che tende a circolare un po' in ogni dove, eh? ;-)


(via nopseudoscienze.wordpress.com)
Christian Boiron, direttore generale dell'azienda leader mondiale del settore omeopatico, ha dichiarato che se necessario lui prende anche gli antibiotici e li dà ai propri figli e nipoti. Lodevole... ma ci sono altri punti dell'intervista che sono assai discutibili, e il giornalista scientifico Daniele Banfi li ha debitamente sviscerati. Ecco un passaggio particolarmente interessante del suo articolo.
Se qualcuno afferma che con l’omeopatia è guarito dal mal di denti o dall’otite è semplicemente perché il corpo -macchina meravigliosa- cerca di riportare tutto all’equilibrio. Così chi ha bevuto il prodotto sarà convinto di aver risolto grazie ad esso ma il problema in tutta probabilità si sarebbe risolto comunque. Se volessimo ragionare “per assurdo”, qualsiasi cosa di diverso dalla normale routine io abbia fatto quel giorno potrebbe essere considerata cura. Basta questo per dimostrare il legame causa-effetto? Decisamente troppo poco.
Infine, ecco uno scambio di battute dalla bacheca di Selvaggia Lucarelli. La blogger/opinionista ha scritto il post seguente...
Demonizzare l'omeopatia partendo dal caso di un bambino che aveva bisogno di un antibiotico (BISOGNO), mi sembra un atteggiamento colpevole quanto quello di demonizzare i medicinali "perché fanno male".
Mia madre non mi ha dato antibiotici ad ogni otite che ho avuto (e ne ho avute tante) perché evidentemente non erano accompagnate da febbre e si risolvevano nel breve periodo. Sono certa che se i sintomi fossero stati più allarmanti mi avrebbe portata in fretta da un dottore. O al pronto soccorso. Io, in 24 ore, ho tratto dei benefici dall'omeopatia quando anni fa ho perso la voce dopo un forte stress e vi garantisco che i medici tradizionali mi avevano data per spacciata per almeno due settimane. Sono ricorsa, di rado, all'omeopatia e all'agopuntura per allergie e raffreddori. Ne ho tratto beneficio, ma è altrettanto vero che talvolta ho risolto prima e con più efficacia con il Reactine. Insomma, non è la mia Bibbia, ma ho un atteggiamento aperto nei confronti dell'omeopatia. Detto questo, mi guardo bene dal ritenere l'omeopatia un' ALTERNATIVA alla medicina tradizionale. Per me l'omeopatia è quella cosa a cui ricorrere o quando la medicina tradizionale non mi offre soluzioni o quando il malanno da curare è così lieve che se posso evitare di assumere medicine, ci provo.
Per il resto, vado da un medico e assumo medicinali. Lo faccio per me stessa, figuriamoci se metterei mai a rischio la vita di mio figlio perché fa figo dire che i granuli di silicea funzionano meglio dell'antibiotico.
Ecco, se porti tuo figlio in coma al pronto soccorso perché credevi nella silicea o non so in che cosa più che agli antibiotici, non sei uno che ricorre all'omeopatia con buonsenso, saggezza o, per chi non ci crede, con una dose accettabile di creduloneria.
Sei un assassino incosciente.
Amen.
... e il dottor Salvo Di Grazia aka MedBunker, uno dei miei principali punti di riferimento online riguardo alla salute, le ha rivolto un accorato commento.
Selvaggia Lucarelli, io ti amavo, poi hai scritto "ho un atteggiamento aperto nei confronti dell'omeopatia" ed è tutto finito.
Sapere che hai un "atteggiamento aperto" nei confronti di palline di puro zucchero vendute dicendo che possano guarire malattie è un'immagine peggiore rispetto a qualsiasi gambaletto color carne o di pezzo di prezzemolo sui denti.
Un rito magico, diluire una sostanza (la silice ad esempio, è sabbia) tante di quelle volte da farla scomparire, poi battere 100 volte sulla Bibbia per scatenarne le energie magiche e spruzzarle in una pallina di zucchero che ne racchiuderà per sempre la memoria.
Non serve "atteggiamento aperto" ma al contrario molto chiuso, medievale, oserei dire.
Ti amavo.
Addio.
E niente, così finisce un amore... </3

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