Il "tg satirico" Striscia la notizia va in onda ininterrottamente dal 1988, e per anni ha dovuto contendersi il pubblico televisivo della stessa appetibile fascia oraria, quella di access prime time, con il game show Affari tuoi, che è partito nel 2003 con la conduzione di Paolo Bonolis e ha chiuso (definitivamente?) i battenti a causa dei bassi ascolti il 17 marzo di quest'anno; il suo posto in palinsesto è stato occupato da Amadeus e dal suo gioco dei Soliti ignoti, che per i miei gusti è senz'altro più avvincente (anche se toglierei la prova finale del parente misterioso, tanto non ci indovino mai... ed è così frustrante!).
In tutti questi anni sono stati innumerevoli i servizi di "denuncia" realizzati da Striscia contro il programma rivale, in sostanza per dimostrare che i concorrenti sarebbero stati pseudo-attori e le vincite sarebbero state pilotate. Per quanto mi riguarda Affari tuoi l'ho sempre trovato un gioco ben poco interessante, dalla longevità per me inspiegabile: il tutto si reggeva quasi esclusivamente sulla bravura del conduttore di turno, e i concorrenti non dovevano contare su alcun tipo di talento ma soltanto sulla fortuna... perciò l'accusa che non fosse gestito all'insegna della massima trasparenza mi colpiva solo fino a un certo punto. Una maggiore correttezza me la sarei aspettata però da Antonio Ricci e da Striscia, un programma che da sempre si erge a paladino delle vittime di ingiustizie.
E invece... ieri sera durante Striscia è stato trasmesso un servizio contro l'ultimo conduttore di Affari tuoi Flavio Insinna, che fuori onda si sarebbe – anzi il condizionale non è appropriato, visto che l'audio parla chiaro – lasciato andare a esternazioni inconcepibili per la persona garbata e cordiale che credevo che fosse (anni fa avevo un vero e proprio debole per lui!). Ma se i servizi contro Affari tuoi realizzati quando il programma era ancora in vita potevano sembrarmi tutt'al più sleali e meschini, adesso che Insinna il programma non lo conduce più – e probabilmente non tornerà mai più a farlo – andargli contro mi sembra proprio un'azione da maramaldi. Il servizio di Striscia si apre con uno spezzone di una puntata di Cartabianca durante la quale l'attore ha fatto un discorso da applausi a favore dei più deboli e degli oppressi – «Voglio vivere in un paese gentile che aspetta chi arriva tardi», le testuali parole – mentre il seguito è teso a dimostrare che la gentilezza non sarebbe esattamente la sua dote più spiccata: Insinna, tra una parolaccia e l'altra, ha addirittura offeso alcuni concorrenti – tra i quali una brevilinea signora valdostana etichettata come "nana di m***a" – rei di non essere abbastanza telegenici e con quella marcia in più che permette di "vincere" le serate televisive.
OK, a questo punto direi che ho scritto anche troppo... e concludo linkando i post di Selvaggia Lucarelli e di Stefano Andreoli aka Stark sull'argomento.
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