lunedì 26 gennaio 2015

Il giorno fatidico

Nel suo Buongiorno del 21 gennaio scorso, il vicedirettore de La Stampa Massimo Gramellini raccontava di aver scoperto la data in cui dovrebbe andarsene da questa terra; glielo aveva comunicato un'amica fin troppo zelante consultando «population.io, il nuovo sito della Banca Mondiale che fornisce a ciascun essere umano la sua data di scadenza». Manco a dirlo, mi sono subito fiondata a visitare il sito per interpellare l'"oracolo": niente di più facile! Dopo aver dato uno sguardo – impossibile resistere ;-) – alla stima del conteggio dell'attuale popolazione del pianeta che si aggiorna a vista d'occhio e ai disegnini dei neonati che salutano il mondo ciascuno nella propria lingua, non devi far altro che immettere la tua data di nascita, il Paese in cui sei nato e il sesso alla nascita (meglio specificare ;-)), cliccare su go e attendere qualche istante affinché vengano visualizzati i risultati dell'elaborazione: scoprirai quindi qual è tua posizione nella "classifica" di tutte le persone vive sul pianeta, quante sono in percentuale le persone più giovani e più anziane di te sull'intera popolazione mondiale e sul totale degli abitanti del tuo Paese, e dove ti collochi nel grafico della distribuzione delle età della popolazione mondiale e di quella del tuo Paese. Come se non bastasse, scoprirai quante persone all'incirca condividono il tuo stesso giorno e addirittura la tua stessa ora di nascita, con tanto di statistiche per continente e per Paese (ovviamente la Cina e l'India la fanno da padrone). Infine leggerai la fatidica stima dell'aspettativa di vita riferita al tuo Paese (nel mio caso dovrei campare 90,9 anni), a qualunque altro Paese (basta cliccarci sopra nel planisfero) e al mondo intero (come cittadina media del mondo dovrei trapassare all'età di 81,2 anni): e puoi anche vedere quale sarebbe stata la tua aspettativa di vita nel passato. Il sistema fornisce una stima della data del trapasso completa di giorno, mese ed anno... e sarei quasi tentata di aggiungerla al mio calendario! ;-)
Nella sezione About del sito si spiega che...
Population.io ha lo scopo di rendere la demografia – lo studio delle popolazioni umane – accessibile a un pubblico più ampio. Noi crediamo che i dati demografici possano svolgere un ruolo importante nella comprensione degli sviluppi sociali ed economici del nostro tempo. La nostra speranza è che le persone di ogni ceto sociale, di ogni età e in tutti i paesi possano esplorare una nuova prospettiva della propria vita e trovare il proprio posto nel mondo di oggi e di domani.
Population.io è stato sviluppato da Wolfgang Fengler, insieme a K.C. Samir e Benedikt Groß. Il progetto è supportato tra gli altri dalla Banca Mondiale.
Population.io utilizza i dati demografici ufficiali prodotti dalle Nazioni Unite ed effettua le stime per interpolazione; per maggiori informazioni al riguardo puoi far riferimento alla sezione Methodology.
Sei tentato di far gesti apotropaici? Citare il celebre pollo di Trilussa mi sembra il modo migliore per sdrammatizzare... :-)
Sai ched'è la statistica? È 'na cosa
che serve pe fà un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che spósa.
Ma pè me la statistica curiosa
è dove c'entra la percentuale,
pè via che, lì, la media è sempre eguale
puro co' la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d'adesso
risurta che te tocca un pollo all'anno:
e, se nun entra nelle spese tue,
t'entra ne la statistica lo stesso
perch'è c'è un antro che ne magna due.
In conclusione, tanto per restare in tema, condivido un link ancora meno serio: immettendo nel Death Year and Reason Predictor il tuo nome e il tuo anno di nascita, otterrai una "lapide virtuale" con su scritto l'anno e la causa della morte. Il risultato non viene generato da chissà quale algoritmo, bensì in maniera completamente casuale: immettendo i miei dati più volte, la prima ho ottenuto che morirò a 66 anni scivolando in un tombino («You slipped into a manhole!»), la seconda che all'età di 57 anni mi colpirà un missile («Struck by a missile») e la terza addirittura che tirerò le cuoia ad appena 56 anni per essermi scattata troppi selfie («Clicking excessive selfies»), proprio io che non me ne faccio mai! ;-) Vabbè, questo è un tipico esempio di «quell'arte che fa rima con fraseggio», per citare l'articolo de Il Messaggero dedicato a Dubsmash, l'app del momento che – grazie al cielo! ;-) – non risulta compatibile con nessuno dei miei dispositivi Android...

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