venerdì 31 gennaio 2025

Siamo tutti sulla stessa strada

Quando guido facendo i conti col traffico – il che praticamente per me è la norma andando e tornando dal lavoro, tranne nei periodi vacanzieri in cui si fila che è un piacere... ma il rovescio della medaglia è la consapevolezza di dover andare in ufficio quando quasi tutti sono liberi ;-) – tendo a guardare in cagnesco gli altri guidatori, anche se sono responsabile non meno di loro a contribuire a creare gli ingorghi. Eppure possono esserci mille ragioni più o meno importanti per cui si trovano in strada in quel momento. L'immagine qui sotto, trovata su Facebook, ne suggerisce alcune.

Ecco qui di seguito la traduzione dall'inglese delle scritte, partendo dalle auto nelle posizioni più avanzate, quelle più in basso nella foto, e proseguendo via via. Nella versione originale si è fatto ricorso al singular they, mentre io uso semplicemente il singolare aggiungendo un tocco di schwa dove serve, con buona pace di coloro che lo vedono come il fumo negli occhi! ;-)

Sta correndo all'ospedale
È appena statə ammessə all'università dei suoi sogni
Sta tornando a casa dopo il suo primo bacio
Ascolta musica a tutto volume e piange dopo un divorzio
Ha appena scoperto che sua moglie è incinta e sta correndo a casa
Va a trovare sua mamma per il weekend
È in una giornata di shopping compulsivo
Sta andando all'aeroporto per cominciare una nuova vita
Ha appena vinto alla lotteria e sta andando in banca
Sta andando al supermercato a comprare del cibo
Sta singhiozzando perché è statə licenziatə
Si è appena fattə togliere i denti del giudizio
È la prima volta che guida
Ha appena perduto una persona cara

Mi sa che d'ora in poi sarà questo, il mio metodo per gestire lo stress da traffico: fantasticare sui miei compagni di strada e sui motivi per cui possono essersi messi in macchina. Motivi di lavoro? Naaah, troppo banale! ;-)

giovedì 30 gennaio 2025

Unforgettable Sinner

Stasera condivido un paio di reel divertenti sull'atleta grazie al quale tanti italiani hanno scoperto che esistono anche altri sport a cui appassionarsi oltre al calcio: il tennista altoatesino Jannik Sinner, onnipresente sui media, fresco vincitore degli Australian Open per il secondo anno di fila (è il suo terzo Slam in carriera, finora nessun italiano ci era riuscito) e soprattutto in cima alla classifica ATP da settimane (altro primato per un nostro connazionale, con buona pace di quel rosicone di Nicola Pietrangeli). Oltre alle indiscusse doti tecniche, Sinner ha dalla sua un controllo dei nervi che definirei sovrumano... ma il suo lato umano, da ragazzo davvero esemplare, lo mostra non appena posa la racchetta. Lorenzo Baglioni ha cantato la sua impresa sportiva...

... e Federico Basso – che ho avuto il piacere di vedere a teatro giorni fa, peccato che il mio cavaliere abbia avuto parecchio da ridire sulla sua comicità rovinandomi un po' la serata – ha impersonato il suo referente bancario. :-D

[Il titolo del post è ispirato a quello di un popolare singolo di Lene Marlin che... quando scalò le classifiche certi miei colleghi non erano ancora nati, accidenti!]

mercoledì 29 gennaio 2025

Colpevolizzare le vittime della strada

Regione Lombardia, dopo aver cancellato in seguito alle polemiche i post sulla sicurezza stradale nei quali attribuiva in pratica la responsabilità degli incidenti gravi e troppo spesso mortali ai pedoni, senza menzionare affatto gli automobilisti, in precedenza aveva collaborato a un video dai contenuti analoghi, in quel caso contro i ciclisti. Nel reel qui sotto, Tommaso Coluzzi di Factanza Media riepiloga in maniera sintetica ma efficace l'accaduto.

C'è ben poco da aggiungere. È ovvio che se uno se ne sta chiuso in casa, oppure scende in strada soltanto quando non c'è in giro nessuno, non rischia di venire investito... ma questo modo di ragionare mi sembra fin troppo simile alla colpevolizzazione delle donne che vengono aggredite perché "se la sono cercata". Fare attenzione e rispettare scrupolosamente il codice della strada può ridurre sì il rischio, ma purtroppo non lo elimina mai del tutto.

martedì 28 gennaio 2025

Diario di una giornata iniziata male

Caro diario,

la giornata di oggi decisamente non è cominciata nel migliore dei modi. Avevo impostato lo smartwatch per essere svegliata alle 6:00 anziché alle 6:30, avendo preso appuntamento per le 7:00 al CUP del San Gerardo di Monza tramite ZeroCoda per fare le analisi che mi ero fatta prescrivere dal mio medico per indagare sull'inusitata stanchezza degli ultimi tempi. Al risveglio ho trovato il mio compagno ancora a letto che ronfava della grossa: strano, lui di solito si alza non più tardi delle 5:30. L'ho sfiorato, ma non ha fatto una piega. Dopo essere andata in bagno a preparare il campione, ehm, di materiale biologico da portare ad analizzare, sono tornata a svegliare il bell'addormentato. In seguito a ripetute spintarelle all'inizio più delicate poi sempre più vigorose, si è destato e per prima cosa ha guardato l'Apple Watch: caspita, è tardissimo, non l'ho mica sentito vibrare! (Ieri sera era venuto a dormire chissà a che ora, perché era in una call di lavoro con un suo contatto bolognese emigrato oltreoceano)

Faccio la doccia, mi vesto, mi dedico alla mia essenziale routine di bellezza mattutina, do da mangiare ai gatti non senza negar loro una carezzina, e sono pronta per salire in macchina. Punto il navigatore, che stima come orario di arrivo le 7:05. Accidenti, farò tardi! Solo allora realizzo che le altre volte, svegliandomi alle 6:00, l'appuntamento l'avevo preso per le 7:15. Vabbè, mettiamoci in strada e vediamo come va, alla peggio dovrò prendere un altro numerino e aspetterò chissà quanto.

Lungo il percorso mi ritrovo dietro un lentissimo camion della nettezza urbana che riesco a sorpassare solamente dopo centinaia di metri, brucio per un pelo il passaggio a livello le cui sbarre si chiudono subito dopo che l'ho superato, e sbaglio strada tre volte. La prima perché, conoscendo grosso modo il percorso, ho disattivato l'audio del navigatore e lo guardo solo ogni tanto. A un certo punto mi accorgo che mi impone di fare inversione alla successiva rotatoria: cazzarola, alla rotatoria precedente avrei dovuto svoltare a destra e invece ho proseguito dritto, per abitudine, perché è la strada che faccio di solito per andare al lavoro. E ho perso altri tre minuti preziosi...

In prossimità dell'ospedale, nella mia mente si materializza l'immagine della provetta di, ehm, materiale biologico dimenticata in bagno. Un'altra rogna da risolvere, non ci voleva. Complice l'agitazione, la semioscurità e l'asfalto lucido di pioggia, sbaglio strada altre due volte. La prima: mi scordo di svoltare a sinistra per entrare nel parcheggio dell'ospedale. Anche in questo caso una rotatoria mi permette di tornare indietro e di svoltare a destra, non senza essermi dovuta fermare per ben due volte agli attraversamenti pedonali. La seconda: non mi ricordo che per entrare nel parcheggio bisogna prendere l'apposita corsia sulla destra. Faccio inversione, torno alla rotatoria di prima, questa volta i semafori pedonali mi graziano e finalmente imbocco la corsia per entrare nel parcheggio, prendo il biglietto, posteggio quasi in fondo non lontano dall'ingresso tanto di posto ce n'è ancora a iosa, attraverso la strada e mentre entro nel CUP controllo il mio numero: LZ015. Sono quasi le sette e un quarto, oramai l'avranno chiamato.

E invece mi accorgo che campeggia ancora sul display. Mentre mi lancio verso lo sportello 12 con scatto da ventimetrista - sono così fuori forma che non riuscirei mai a correre per cento metri - il numero sparisce dal display e viene sostituito da un altro. L'addetta allo sportello mi vede arrivare, e comunica pazientemente all'utente con il numero appena chiamato che deve attendere un attimo, perché "Vede, è arrivata in ritardo". Presento le impegnative e la tessera sanitaria per regolarizzare la mia posizione, e accenno alla faccenda del campione, ehm, di materiale biologico lasciato a casa. L'addetta mi invita a far presente la questione in laboratorio per vedere cosa si può fare. Così faccio: l'infermiera, dopo aver applicato cinque adesivi su altrettante provette di sangue che mi ha prelevato, mi restituisce il sesto adesivo e mi invita a rivolgermi allo sportello dedicato al ritiro del materiale biologico, dove l'addetta mi consegna una provetta intonsa e l'adesivo dentro un sacchetto di plastica e mi dice di tornare domani dalle 7:00 alle 9:30, senza passare dal CUP, per consegnare la provetta riempita.

Ed era solo l'inizio di una giornata oltremodo stressante. Vabbè, vado a dormire, ché domani mi tocca di nuovo la sveglia alle 6:00...

P.S.: Che te ne pare del font? Ho tratto ispirazione da Un millimetro di meraviglia, dove alle tre vicende parallele e intrecciate che compongono la trama sono associati altrettanti tipi di carattere. Dancing Script mi sembrava adatto per un diario... anche se non sarebbe stato male rispolverare il caro vecchio Gwendalyne's Handwriting! ;-)

lunedì 27 gennaio 2025

Ricordare per non ripetere gli errori del passato

Il 27 gennaio di ogni anno si celebra il Giorno della Memoria, per ricordare le vittime della Shoah. È stata scelta questa data perché il 27 gennaio 1945

l'esercito sovietico entrò nel campo di concentramento di Auschwitz, scoprendone e rivelandone al mondo l'orrore. Si ricorda la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, gli italiani deportati nei campi di concentramento, la prigionia, la morte, nonché coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

A ottant'anni esatti di distanza l'estrema destra che fu responsabile di quegli orrori non solo non si è estinta, ma è più viva che mai, ed è al potere un po' in tutto il mondo, Italia compresa. Non venirmi a dire che il parallelismo è ingiusto e insensato perché i tempi sono cambiati: dagli USA arrivano immagini sconvolgenti, mentre l'Italia, anche se in teoria ci sarebbe il reato di apologia del fascismo, è piena di gente che ostenta pubblicamente la sua nostalgia del Ventennio senza incorrere in alcuna conseguenza negativa, anzi trovando tanti "camerati" con cui fare comunella.

Una settimana fa Elon Musk faceva quello che ricordava molto, anzi era proprio, un saluto fascista: non chiamiamolo saluto romano perché, come spiegato da Galatea Vaglio che di storia ne sa, gli antichi romani non c'entrano nulla con quel gesto. A tal proposito ti invito a leggere il post di Lorenzo Tosa e quello, telegrafico ma tagliente, di Enrico Galiano, e a guardare il reel di Factanza. Ci sarebbe pure quello di Lorenzo Baglioni che parte tutto sbarazzino, ma alla fine tradisce un inequivocabile disprezzo...

Loescher Vs Meloni

Giorni fa, in seguito all'intervista nella quale il ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara parlava fra le altre cose della reintroduzione (opzionale) del latino alle scuole medie, Fratelli d'Italia ha pubblicato sui social un meme nel quale contrapponeva la lingua latina, rappresentata dal popolare vocabolario IL sul quale ho studiato pure io, alla fantomatica "ideologia gender tanto cara alle sinistre", rappresentata dallo schwa e dall'asterisco.

Loescher Editore, casa editrice del summenzionato vocabolario, ha preso nettamente le distanze dall'iniziativa pubblicando il seguente comunicato:

Loescher Editore ha sempre evitato le strumentalizzazioni politiche dei suoi prodotti editoriali, concepiti esclusivamente per la scuola e l’educazione.
Non possiamo pertanto accettare che un nostro prodotto sia associato ad un partito, di qualunque indirizzo esso sia. Pertanto, abbiamo chiesto la rimozione di ogni riferimento alla nostra opera "IL vocabolario della lingua latina".

To', pija e porta a casa! ;-) Il social media manager del partito è corso ai ripari sostituendo nel meme IL con un vocabolario generico.

Ineccepibile il commento di Spinoza.it...

È comprensibile che non vi piacciano le cose capovolte

sabato 25 gennaio 2025

Manuel Bova: incontro con l'autore

In prossimità del Natale ho mostrato in un post i miei ultimi acquisti libreschi; temevo che sarebbero rimasti tutti a tempo indeterminato nella pila (virtuale) sempre più alta di libri che acquisto senza poi leggerli, all'insegna dello tsundoku... ma quando circa una settimana fa Manuel Bova ha annunciato che oggi sarebbe stato ospite a Nova Milanese, a mezz'ora di strada da casa mia, per la presentazione di Un millimetro di meraviglia ho deciso di dedicarmi alla lettura di quest'ultimo per "non arrivare impreparata" all'incontro, al quale avevo deciso senza indugio di partecipare anche se conoscendomi ero sicurissima che non avrei fatto domande. L'ho finito mercoledì, complice il fatto che ero a casa in malattia... Sono pur sempre 400 pagine!

È stata una via davvero piacevole per tornare alla lettura di romanzi dopo una pausa che mi vergogno ad ammettere anche davanti a me stessa quanto sia stata lunga. Il libro l'ho trovato sorprendente ed emozionante, a tratti proprio commovente. Confesso che partivo abbastanza prevenuta, un po' come le persone che ha citato oggi Manuel e che gli dicono «Tu sei bravo a postare stupidate su Facebook, ma scrivere un libro è un'altra cosa»... ma è valsa decisamente la pena di dargli fiducia. L'autore è stato in grado eccome, pur rimanendo fedele al suo stile di scrittura, di gestire una vicenda abbastanza articolata, anzi tre vicende parallele, con numerosi personaggi e ampi richiami a un tema tristemente attuale come la violenza sulle donne, mantenendo sempre alta l'attenzione del lettore: una volta iniziato, non vedevo l'ora di arrivare alla fine.

Prendendo spunto dal libro, oggi Manuel ha accennato ad argomenti di discussione piuttosto interessanti. Uno è che la nostra generazione di quarantenni – lui è più giovane di me, ma vabbè ;-) – si trova in sospeso in una fase in cui di norma si sono raggiunti tutti i traguardi che ci si era prefissati per questa età, e a questo punto si tende a perdere lo slancio perché non si sa bene cos'altro desiderare. Su questo devo dire che non mi ci sono ritrovata granché: ho sì un buon lavoro e una relazione soddisfacente, ma sono ben consapevole di avere ancora dei margini di miglioramento in entrambi gli ambiti. Per altre cose che avrei potuto desiderare, ahimè, ho dovuto riconoscere che è troppo tardi. :'-(

L'altra questione è stata sollevata da un ragazzino di dieci anni che ha rivolto a Manuel una domanda solo in apparenza banale: «Perché scrivi?». L'autore ha risposto in sostanza che scrive perché lo fa stare bene, perché mentre scrive sente proprio di essere al suo posto: è per questo, non solo per promuovere la sua attività, che pubblica almeno un post al giorno su Facebook. Nel mio piccolo è quello che provo anch'io con questo blog: se non pubblico il mio "postariello" quotidiano non mi sento a mio agio, anche se la quantità di follower e interazioni che ha lui posso solo sognarmela. E ammesso che li avessi non riuscirei a starci dietro: anche qua sul blog, dove ricevo un commento ogni morte di papa, da qualche tempo non rispondo quasi più. Ne approfitto per scusarmi coi miei gentili commentatori... ma il fatto è che per come sono perfezionista io vorrei rispondere con un commento adeguatamente pensato, così procrastino fino al punto in cui è passato così tanto tempo che mi sembra di far più bella figura lasciando perdere.

Va da sé che non potevo tornare a casa senza essermi fatta autografare la mia copia; mentre Manuel scriveva, gli ho detto – questo è il massimo della sfacciataggine che la mia timidezza mi permette – «Io sono quella che nei commenti a un tuo post dell'altro giorno ha confessato di essersi messa a piangere a pagina 322». Lui comprensibilmente non può ricordarsi cosa c'è scritto su tutte le pagine del suo libro – mentre tra i 248 capitoli di varia lunghezza magari si orienta meglio – così ha sfogliato il volume e, arrivato a pagina 322, ha annuito con convinzione... un po' come a dire «Sapessi quanto è stato difficile scriverlo», o almeno così mi è sembrato.

venerdì 24 gennaio 2025

Il sole disegna un otto

Secondo Wikipedia...

L'analemma (dal greco ανάλημμα, "piedistallo di una meridiana") in astronomia indica una particolare curva geometrica a forma di otto (inclinato e molto schiacciato) o più propriamente lemniscata (anch'essa inclinata e deformata) che descrive la posizione del Sole nei diversi giorni dell'anno, alla stessa ora e nella stessa località.

Me ne sono già occupata in due occasioni su questo blog prendendo spunto da altrettante Astronomy Picture of the Day, e stasera ti propongo altri due analemmi proposti da APOD negli ultimi due mesi; quello pubblicato il 4 dicembre 2024 si intitola Driveway Analemma (Analemma del vialetto) e anziché una semplice immagine è un video girato da Nick Wright...

Il sole ritorna ogni giorno nello stesso punto del cielo? No. Una risposta più visiva è un analemma, un insieme composito di immagini del cielo scattate nello stesso momento e dallo stesso posto nell'arco di un anno. Alla fine, puoi vedere che il sole disegna un 8 nel cielo. L'insolito analemma mostrato, tuttavia, non raffigura direttamente il sole: è stato creato guardando nella direzione opposta. Tutto ciò che era necessario era notare dove si trovava l'ombra di uno spigolo di una casa nel vialetto ogni giorno sereno alla stessa ora. A partire da marzo a Falcon, in Colorado, il fotografo ha segnato metodicamente la posizione dell'ombra alle ore 13. In un fotogramma puoi persino vedere il fotografo stesso. Anche se questo analemma sarà completato nel 2025, puoi iniziare a disegnare il tuo analemma del vialetto, senza usare attrezzature sofisticate, fin da oggi.

... e quello del 2 gennaio 2025 si intitola Solar Analemma 2024 (Analemma solare 2024) ed è opera di Betul Turksoy.

Registrata nel 2024, questa serie di immagini nell'arco di un anno rivela uno schema nella deriva stagionale del moto giornaliero del Sole nel cielo del pianeta Terra. Nota ad alcuni come analemma, la curva a forma di otto è stata catturata in esposizioni scattate solo alle 13:00 ora locale in giornate serene da Kayseri, in Turchia. Naturalmente la posizione del Sole nelle date del solstizio del 2024 era in cima e in fondo alla curva. Corrispondono all'inizio astronomico dell'estate e dell'inverno a nord. I punti lungo la curva a metà strada tra i solstizi, ma non il punto di incrocio della curva a forma di otto, segnano gli equinozi del 2024 e l'inizio della primavera e dell'autunno. Le vette regionali e il vulcano dormiente Monte Erciyes si trovano lungo l'orizzonte meridionale nel timelapse del cielo del 2024.

giovedì 23 gennaio 2025

Come lavorare da casa in modo "smart"

Lavorare da casa è fantastico: non spreco tempo né benzina per andare in ufficio, non ci sono voci o rumori che mi impediscono di concentrarmi obbligandomi a indossare le cuffie a cancellazione di rumore con una musica meditativa tale da estraniarmi dal mondo a tal punto che, quando qualche collega ha bisogno di interpellarmi, è costretto a gesticolare vistosamente davanti a me per attirare la mia attenzione... :-) Sarebbe ancora più bello poterlo fare sempre o quasi, visto che la maggior parte delle mie mansioni non richiede la presenza in ufficio, ma purtroppo gli accordi che ho sottoscritto con l'azienda non mi permettono di "allargarmi" più di tanto.

È fantastico sì... ma può essere anche pesante: non avendo distrazioni capita che vada avanti per delle ore senza schiodarmi dalla mia postazione, e lo smartwatch ogni tanto vibra consigliandomi di alzarmi e fare due passi. A volte stacco più tardi dell'ora a cui rientro a casa dall'ufficio... e tieni presente che si tratta di un'oretta di strada!

Stasera condivido la traduzione dei consigli per lavorare da casa pubblicati sul sito del servizio di cloud storage Dropbox. Ovviamente il signor Dropbox tira l'acqua al proprio mulino rimarcando quanto le funzionalità del servizio che offre si sposino bene con le esigenze dei telelavoratori... ma noi abbiamo un account Microsoft Office 365 aziendale, e praticamente tutto quello che si può fare con Dropbox lo facciamo utilizzando Teams, OneDrive, etc.

Scopri come lavorare da casa in modo efficace, restando in contatto con i colleghi e mantenendo la tua casa veramente "casa tua".
Come lavorare da casa in modo efficace
Dato che gli uffici e il lavoro moderni diventano sempre più digitalizzati, l'opzione di lavorare da casa è sempre più popolare fra i lavoratori di tutto il mondo. Secondo Global Workplace Analytics, 5 milioni di persone lavorano da casa solo negli Stati Uniti, almeno il cinquanta per cento delle volte. Mentre molti lavorano da casa per scelta, passare all'improvviso al lavoro da casa senza preparazione può essere scoraggiante o addirittura dirompente. Se ti stai preparando a creare presto un ufficio in casa e a diventare un lavoratore da remoto, è fondamentale iniziare con il piede giusto.
Sulla carta, i vantaggi del lavoro da casa possono sembrare un sogno. Puoi evitare il tragitto casa-lavoro, lavorare in pigiama e pranzare quando vuoi. Tuttavia, i veterani del telelavoro e del lavoro da casa sanno che la realtà non è affatto rilassante. Può essere una vera lotta trovare a casa lo stesso ritmo di lavoro che troveresti in ufficio. Potresti non avere nemmeno una vera scrivania in casa, o potresti ritrovarti facilmente distratto da animali domestici, familiari e bucato! Può anche essere molto difficile staccare dal lavoro quando lavori da casa. Questo perché lavorare da casa può avere un impatto psicologico sulla tua vita, poiché la tua casa diventa inestricabilmente legata al lavoro. Con le giuste abitudini, tuttavia, puoi assicurarti di eccellere nel lavoro da casa mantenendo separata la tua vita domestica.
Crea spazi di lavoro e di "non-lavoro"
Innanzitutto, hai bisogno del giusto spazio di lavoro. Anche se oziare a letto con un laptop può sembrare allettante, non avere il giusto ambiente di lavoro può davvero influire sulla tua concentrazione. Ritagliati uno spazio specifico in casa come tuo spazio dedicato all'ufficio, dove puoi davvero concentrarti o immergerti nel lavoro. Potrebbe essere semplice come un angolo di una camera da letto o anche una sedia al tavolo della cucina su cui di solito non ti siedi. Qualunque cosa sia, dovrebbe essere un posto che di solito non useresti mentre sei a casa, in modo da poter collegare psicologicamente quello spazio con una mentalità lavorativa piuttosto che semplicemente rilassarti a casa. Questo può essere di grande aiuto quando si tratta di sedersi e di entrare nel flusso, e anche di mettere da parte il lavoro alla fine della giornata.
Assicurati di essere attrezzato
L'attrezzatura può spesso essere un pensiero che si rimanda fino al giorno in cui sei bloccato sul divano con solo il tuo laptop e un mucchio di schede o documenti aperti su uno schermo. Quando lavori da casa, hai bisogno di una configurazione tecnica che ti consenta di lavorare come faresti normalmente in ufficio. Che si tratti di uno schermo extra, di un mouse e una tastiera separati, o anche solo di una scrivania adeguata, avere gli strumenti adatti è essenziale. Se hai intenzione di lavorare da casa regolarmente, è nell'interesse del tuo datore di lavoro che tu sia equipaggiato per farlo.
Controlla la politica del tuo datore di lavoro sul lavoro da casa e sulle attrezzature, e assicurati di avere tutto ciò di cui hai bisogno. Anche se le tue esigenze varieranno a seconda del tuo ruolo, potrebbe valere la pena verificare se qualcuno dei seguenti articoli sarà necessario nella tua funzione quotidiana e se puoi accedervi da casa:
  • Monitor
  • Mouse
  • Tastiere
  • Cavi/adattatori per display
  • Schermi per la privacy
  • Cuffie
  • Supporti per laptop
  • Caricabatterie
  • Sedia ergonomica
Tieni presente che questo include anche avere i file giusti e la connessione Internet. Se per qualsiasi motivo non sei in grado di accedere alla rete aziendale da casa, devi comunque essere in grado di lavorare. Con i file archiviati in Dropbox, puoi facilmente lavorare da remoto offline perché puoi selezionare i file da archiviare nell'archiviazione locale e nel cloud. Quando vai offline, i tuoi file saranno lì pronti per essere utilizzati, e saranno anche sincronizzati con le versioni online una volta che sarai di nuovo connesso. Non dovrai preoccuparti di rimanere senza connessione, anche se ciò significa avere una scusa in meno per finire prima.
Mantieni il tuo programma di lavoro
Una volta che hai impostato il tuo ufficio in casa, è ora di mettersi al lavoro. Un errore comune quando inizi a lavorare da casa è che potresti scegliere di scambiare il tempo del tragitto casa-lavoro con un po' di sonno extra. Il fatto è che rotolare fuori dal letto e andare direttamente al lavoro può essere piuttosto sconvolgente. Per iniziare bene, assicurati di prepararti proprio come se stessi andando in ufficio, anche se è una giornata informale. Quando stabilisci dei rituali per entrare e uscire dalla modalità lavoro, nello stesso modo in cui un tragitto casa-lavoro ti preparerebbe per la giornata che ti aspetta, diventi mentalmente pronto. E se lo pianifichi bene, puoi prenderti del tempo di qualità per te stesso con una passeggiata con il tuo caffè (o il tuo cane) prima di sistemarti per affrontare la tua giornata nel tuo spazio di lavoro domestico.
Fai delle pause
Una volta che sei nel flusso, dovresti anche assicurarti di fare delle pause. Le normali giornate in ufficio sono costellate di viaggi tanto necessari in sala relax per un caffè, di incontri con i colleghi alle loro scrivanie e di altre leggere distrazioni. Mentre probabilmente farai dei viaggi in cucina per un caffè e degli spuntini, è troppo facile cadere in un modello di lavoro continuo senza tempi morti quando lavori da casa. Anche se la tua concentrazione potrebbe migliorare lavorando da casa senza altre persone intorno, hai comunque bisogno di tempo extra per fare delle pause e rilassarti, e dovresti prenderti quelle pause.
Termina la giornata lavorativa
Fondamentale per lavorare nel tuo ufficio domestico è essere in grado di lasciare il lavoro alla fine della giornata. Anche se può sembrare che lavorare da casa possa far pendere l'equilibrio tra lavoro e vita privata a favore di quest'ultima, spesso può avere l'effetto opposto. Una volta che riesci a lavorare efficacemente da casa, devi assicurarti di essere in grado di staccare dal lavoro. Stabilisci un orario definito per terminare le tue ore di lavoro, proprio come faresti in ufficio. È come iniziare la giornata: hai bisogno di un rituale che ti aiuti a calmarti e a uscire dalla modalità lavoro. Esercizi leggeri o lettura sono metodi comuni per rilassarsi, ma assicurati di trovare ciò che funziona meglio per te. Questo è fondamentale, non solo per rilassarti e riprenderti prima del lavoro del giorno successivo, ma anche per goderti una vita personale sana e completamente separata dal lavoro.
Come rimanere in contatto con il tuo team da remoto
Anche se tu e il tuo team lavorate tutti da casa, è importante rimanere connessi e aggiornati come se foste in ufficio. Molte persone sono già abituate a lavorare con dipendenti o colleghi da remoto in uffici o sedi diverse e sono consapevoli di quanto sia importante una buona comunicazione per i team da remoto. Per altre persone, tuttavia, lavorare da casa può rendere solitari. Una volta che la novità di non dover andare in ufficio svanisce, può spesso significare trascorrere molto tempo da soli o condividere lo spazio di lavoro con la famiglia. È fondamentale continuare a cercare modi innovativi per comunicare con il tuo team in modo efficace, ma anche efficace per le tue circostanze specifiche.
Usa strumenti condivisi per lavorare insieme
Il modo migliore per lavorare a stretto contatto con i tuoi colleghi, anche se sono lontani, è lavorare usando strumenti digitali. Lavorando in spazi di lavoro condivisi e intelligenti, tutti nel tuo team possono lavorare insieme direttamente, rimanendo aggiornati sui progetti. In Dropbox Paper, puoi condividere documenti con il tuo team e lavorarci insieme online, senza dover inviare e-mail o unire file. Se è necessario fare qualcosa, puoi semplicemente menzionare uno dei membri del tuo team in una parte pertinente del documento per avvisarlo. È un modo più semplice ed efficace per rimanere in contatto con il tuo team e collaborare meglio, sia dentro che fuori dall'ufficio. Puoi anche usare Dropbox Capture per condividere il lavoro tramite messaggi video, un ottimo modo per ridurre riunioni ed e-mail.
Trasforma le riunioni in videoconferenze
Sebbene lavorare da casa possa sicuramente eliminare molte riunioni inutili dalla tua agenda, può anche rendere più impegnative quelle che contano. Alcune conversazioni sono state storicamente più efficaci di persona che al telefono, e ci possono essere anche interazioni o sfumature sottili che vengono perse quando si lavora da casa. Tuttavia, usare la videoconferenza può davvero aiutare a colmare questa lacuna. Che si tratti di una riunione aziendale o di un allineamento di progetto con un collega, il video rende le riunioni più efficaci e ti mantiene connesso a livello visivo e uditivo con il tuo team. Con app come Zoom integrate in Dropbox, è facile impostare videoconferenze o usarle come parte regolare del tuo solito lavoro. Se qualcuno vuole discutere rapidamente di qualcosa su un documento, puoi richiedere e avviare chiamate Zoom con loro direttamente da Dropbox.
Usa canali di chat comuni
Sappiamo tutti che la tecnologia rende naturale per i membri del tuo team o parti della tua organizzazione stare per conto proprio, che siano in ufficio o meno. Un modo per incoraggiare e migliorare la comunicazione è usare un software di messaggistica istantanea per ufficio, come Slack. Mentre aiuta a creare un senso di urgenza per quanto riguarda le comunicazioni tra i singoli membri del team, apre anche nuove opportunità per comunicare e socializzare con altri colleghi. Utilizzando Slack con Dropbox, puoi creare canali esclusivi con i membri del team, con l'intero ufficio o con il tuo team per l'aperitivo dopo il lavoro: la scelta è tua.
Di' di più, non di meno
Quando non incontri costantemente i membri del tuo team nei corridoi o a pranzo, c'è molta preziosa interazione sociale che all'improvviso scompare. Il modo migliore per compensare la mancanza di comunicazione fisica in ufficio è semplicemente comunicare di più quando non ci sei. Fai di tutto per programmare dei check-in con i membri del tuo team per parlare dei progetti in corso, usando strumenti come Slack e Zoom. E tieni presente che non deve essere sempre lavoro: non aver paura di contattare socialmente i colleghi online come faresti in ufficio. La maggior parte dei software di messaggistica istantanea per ufficio presenta emoji e tastiere GIF per rendere le tue conversazioni un po' più spensierate. In Dropbox, puoi persino usare le emoji nei documenti per aggiungere calore e personalità alle tue chat.
Le gioie del lavoro da casa
Sebbene all'inizio possa sembrare scoraggiante per alcuni, c'è un motivo per cui così tante persone stanno già scegliendo di lavorare da casa oggi. Non c'è il pendolarismo, l'orario è flessibile e puoi goderti la libertà di stare a casa tua, con più tempo per te e i tuoi cari. La parte migliore? Con l'approccio e gli strumenti giusti, non è difficile realizzare ciò che lo rende così attraente per così tanti telelavoratori. Con un ambiente di lavoro domestico adeguato e forti connessioni con i colleghi online, la transizione al lavoro da casa può essere semplice e piacevole, una cosa a cui potresti non voler rinunciare.

[La vignetta che apre il post è di Work Chronicles, il cui calendario 2025 rallegra la mia scrivania dell'ufficio]

mercoledì 22 gennaio 2025

Spunti di riflessione da LinkedIn

Stasera condivido i link a tre post letti su LinkedIn che ho trovato particolarmente interessanti: il primo è stato pubblicato da Factanza Media (e ad esso si ricollega l'immagine che ho scelto per illustrare il post)...

[Riporto qui di seguito la trascrizione del testo contenuto nel carousel, corredata da opportuni link esplicativi:

Il tirannosauro è più vicino nel tempo all'iPhone che allo stegosauro. Lo stegosauro visse nel periodo Giurassico, che iniziò circa 199,6 milioni di anni fa e terminò circa 145,5 milioni di anni fa. Si pensa che il tirannosauro si sia evoluto circa 67 milioni di anni fa. Gli esseri umani moderni esistono da appena 0,2 milioni di anni. Il primo iPhone è stato presentato da Steve Jobs nel 2007.
Vincent Van Gogh dipinse Notte stellata nello stesso anno in cui fu fondata la Nintendo (1889). L'azienda giapponese specializzata nella produzione di videogiochi e console fu fondata da Yamauchi Fusajirō come produttore e distributore di carte da gioco.
Le grandi piramidi erano più antiche per i popoli dell'impero romano di quanto i romani lo siano per noi.
Star Wars ha debuttato nello stesso anno dell'ultima esecuzione alla ghigliottina in Francia, meno di 50 anni fa. La ghigliottina francese è stata utilizzata l'ultima volta per un'esecuzione pubblica nel 1977, lo stesso anno in cui è uscito il primo film di Star Wars.
I mammut lanosi vissero in contemporanea alle piramidi per 500 anni. Il faraone Cheope fu il primo re egizio a costruire una piramide a Giza. Il progetto iniziò circa 4500 anni fa, intorno al 2550 a.C.. I mammut si estinsero definitivamente 500 anni dopo.
L'Italia è diventata ufficialmente un paese solo 25 anni prima dell'invenzione della Coca-Cola. L'Unità d'Italia è avvenuta nel 1861, poco prima di quando, nel 1886, è stata inventata la famosa bevanda da John Stith Pemberton, un farmacista di Atlanta, in Georgia. Dopo 25 anni la Coca-Cola è anche arrivata nel nostro Paese.
Machu Picchu e la Cappella Sistina sono stati costruiti a soli 35 anni di distanza. Il sito archeologico Inca costruito a 2350 metri di altitudine tra le Ande peruviane è stato costruito nel 1440, per essere poi abbandonato dopo il 1532 a seguito della conquista spagnola, mentre la costruzione della Cappella del Palazzo apostolico, nella Città del Vaticano, iniziò nel 1475.
Se la storia dell'Universo fosse compressa in un anno solare, gli esseri umani esisterebbero solo a partire dalle 23:59 del 31 dicembre [almeno secondo il calendario cosmico dell'astronomo Carl Sagan, NdC].
Siamo arrivati sulla Luna solo 66 anni dopo il primo volo umano controllato. Il 17 dicembre 1903 i due fratelli statunitensi Orville e Wilbur Wright crearono il primo mezzo in grado di sollevarsi da terra e di volare in modo controllato grazie a un motore e lo fecero alzare in volo. L'uomo è atterrato sulla Luna per la prima volta il 20 luglio 1969.
Anna Frank e Martin Luther King Jr. sono nati nello stesso anno (1929).
L'Università di Oxford è più antica dell'impero azteco (di quasi 200 anni). Oxford fu fondata nel 1096 d.C., mentre la fondazione della città di Tenochtitlán, che è considerata la nascita dell'impero azteco, è avvenuta nel 1325 d.C.]

... il secondo da Will Media riguardo all'efficacia dal punto di vista della sicurezza stradale del limite di velocità di 30 km/h per le auto in città...

... e il terzo da Luca Altimani, content creator e copywriter nonché ex amministratore di Commenti memorabili.

COME CAPIRE QUANDO È IL CASO DI STACCARE ⬇️
  1. Vai a letto così tardi e ti svegli così presto che spesso ti incontri da solo nel corridoio.
  2. La cosa più creativa che riesci a fare è rovesciare il caffè su un foglio bianco. Per sbaglio.
  3. Alla domanda: “Come stai?”, rispondi: “le 8 meno un quarto”.
  4. Suoni il clacson imprecando anche se non c’è nessuna auto davanti a te.
  5. Ti svegli pensando di dover andare a lavorare, ma ti ricordi che è Domenica.
  6. Sei talmente pallido che se facessi una seduta spiritica saresti tu a comparire ai morti.
  7. Hai la percezione che una settimana di 7 giorni duri in realtà 16 anni.
  8. La parola “Buongiorno” ti sembra un buon pretesto per litigare.
  9. In tutta la giornata di lavoro mangi un grissino, ma quando arrivi a casa parte il cenone di Capodanno.
  10. Pensi ogni giorno di lasciare il lavoro per via di quel collega insopportabile, ma poi ti ricordi che quel collega insopportabile sei tu.

Va da sé che in almeno due o tre di questi punti mi ci rivedo in pieno... :-)

martedì 21 gennaio 2025

Davvero esistono solo due generi?

Uno dei tanti punti controversi – magari non il più inquietante – del discorso di insediamento di Donald Trump è stato quando il neopresidente ha affermato «Da oggi in poi la politica ufficiale del governo degli Stati Uniti sarà che ci sono solo due generi: maschile e femminile». Lascio l'onore e l'onere della replica a chi ne sa più di me, il biologo molecolare e neuroscienziato Francesco Cacciante, divulgatore scientifico nonché curatore del canale YouTube AC🧬DS - A Caccia Di Scienza, che ho già citato un paio di volte.

Ecco la trascrizione, corredata da opportuni link esplicativi, del reel intitolato provocatoriamente I generi sono solo 2, è biologia di base! e pubblicato il 5 dicembre scorso...

Allora, io alle scuole medie ho studiato che esistono solo due generi, poi alla facoltà di biologia ho scoperto che esiste l'intersessualità, che esistono gli assetti cromosomici non canonici, i DSS, ho studiato il ruolo del gene SRY nello sviluppo sessuale. Facendo poi un dottorato in neuroscienze mi sono reso conto che, se già il sesso biologico non è così facile da definire, figuriamoci l'identità e l'orientamento sessuale, che hanno invece radici nel nostro cervello e sono oltretutto influenzati dalla società, e che insomma è tutto molto più complesso di così. Dire quindi che i sessi sono due perché è biologia di base equivale a dire di essersi fermati alle scuole medie.

... e quella dell'altro reel dal titolo Il sesso biologico non è binario! #divulgazione #biologia #lgbt pubblicato una settimana dopo.

Il sesso biologico non è binario, ma cosa vuol dire? Torniamo su questo argomento, perché mi sembra che ci sia molta confusione da entrambe le parti. Ma, prima di cominciare, chiariamo una cosa: parliamo di sesso biologico, quindi non di identità sessuale, non di orientamento sessuale, ma proprio di sesso biologico, quello che molte persone sono convintissime essere molto semplice da definire. E la cosa tipica, quando dici che il sesso non è binario, è che tutti quanti si arrabbiano e cominciano a dire «Oh, ma allora cosa vuol dire, che esistono dieci sessi? Non è possibile, bla bla bla bla bla».
No, in effetti i sessi continuano ad essere due, però allo stesso tempo il sesso non è binario. Com'è possibile? Perché, come al solito, nella biologia le cose sono sempre complicatissime, e solo chi non l'ha studiata non se ne rende conto. I sessi continuano ad essere due, ma quando diciamo questa cosa ci stiamo riferendo solo agli estremi di uno spettro, ovvero a quei due casi da manuale XY e XX che, è vero, rappresentano la maggioranza dei casi, ma ci sono anche dei casi in cui invece il confine fra queste due caratteristiche diventa sfumato. Ed è qui il problema, perché una caratteristica perfettamente binaria sarebbe una di quelle caratteristiche nelle quali è univocamente possibile, ed è sempre possibile, assegnare un individuo a una delle due casistiche. Questa cosa, avrete capito che col sesso biologico ci sono dei casi in cui non avviene.
Per meglio chiarire questo concetto, immaginatevi un semaforo formato solo dalla luce rossa e dalla luce verde. Voi sapete benissimo cosa fare quando la luce è rossa, almeno spero, e sapete benissimo cosa fare quando c'è la luce verde, e i casi sono solo questi due: o la luce è rossa, e quindi vi fermate, oppure la luce è verde, e quindi passate. Questo è un caso di binarismo perfetto. Sappiamo però benissimo che nei semafori c'è anche la luce gialla... e cosa si fa quando c'è la luce gialla? In realtà, boh?, si presta attenzione; molti dicono che sarebbe il caso di fermarsi, molti dicono che invece ti guardi un po' intorno e casomai passi.
[...]
Per quanto l'esempio possa sembrare sciocco e riduttivo, perché in realtà nel sesso biologico è ancora più complicata la faccenda, però secondo me la riassume molto bene. Ci sono dei casi, delle persone, degli individui che presentano delle caratteristiche che non sono riconducibili direttamente a un sesso o all'altro, e questo non è un vezzo ideologico, ma è una questione medica. È per questo che si dice che, sì, i sessi sono due, ma il sesso non è una caratteristica binaria, perché non sempre è possibile attribuire univocamente questa caratteristica a un individuo. Spero che adesso vi sia più chiaro.

[L'immagine che apre il post è tratta da Pasionaria.it]

lunedì 20 gennaio 2025

(Non) sappiamo tutti che il burro contiene latte

Nel giorno del giuramento di Donald Trump come quarantasettesimo presidente degli Stati Uniti – con un discorso di insediamento che non lascia presagire nulla di buono :'-( – recupero dal sito del quotidiano statunitense USA Today una notizia proveniente da Oltreoceano che risale allo scorso novembre, pochi giorni dopo il fatidico Election Day.

Quasi 80.000 libbre di burro Costco ritirate per mancanza della dicitura "Contiene latte": FDA
FoodSafety.gov raccomanda alle persone di restituire i prodotti alimentari ritirati per un rimborso o di buttarli via in modo che altre persone o animali non li mangino.
I clienti Costco [grande catena statunitense di ipermercati all'ingrosso, NdC] con allergie ai latticini potrebbero dover controllare il loro frigorifero a causa di 80.000 libbre di burro del rivenditore ritirate per la mancanza della dicitura "Contiene latte" sulla confezione, secondo la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti [l'agenzia federale statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, NdC].
Il ritiro di 1.300 casse contenenti 79.200 libbre [quasi 36 tonnellate, NdC] di burro è stato avviato l'11 ottobre da un grossista di Littlefield, Texas, a causa di un allergene non dichiarato, come mostrano i registri della FDA. L'allergene nel Kirkland Signature Unsalted Sweet Cream Butter (46.800 libbre [circa 21,2 tonnellate, NdC]) e nel Kirkland Signature Salted Sweet Cream Butter (32.400 libbre [circa 14,7 tonnellate, NdC]) era il latte, ha affermato l'agenzia federale.
Il 7 novembre, il richiamo è stato classificato di Classe II, il che significa che l'uso o l'esposizione al burro "può causare conseguenze negative per la salute temporanee o reversibili dal punto di vista medico", secondo la FDA. I registri dell'agenzia federale mostrano che il burro è stato distribuito in tutto il Texas, ma quali parti non sono state divulgate.
Non è inoltre chiaro se alcuni clienti abbiano sofferto di reazioni allergiche al burro.
USA TODAY ha contattato Costco lunedì, ma non ha ricevuto risposta.
Cosa fare con il burro ritirato?
La FDA non ha fornito istruzioni per i clienti che hanno già acquistato il burro. FoodSafety.gov raccomanda alle persone di restituire i prodotti ritirati al negozio in cui li hanno acquistati per un rimborso, o di gettare il prodotto correttamente in modo che altre persone o animali non possano mangiarlo.
La risposta dei social media al ritiro: «Sappiamo tutti che il burro contiene latte»
Gli utenti dei social media hanno reagito al ritiro del burro, con molti che si chiedono perché sia ​​stato distribuito in primo luogo.

Questo è l'elettorato di Trump... ma non è che in Italia stiamo messi tanto meglio: su Facebook ho discusso con un mio contatto, che avevo sempre considerato abbastanza intelligente, il quale insisteva a ripetere che chiamare "latte" le bevande vegetali a base di avena, soia, mandorle, cocco e simili è contrario alle norme di trasparenza e tutela del consumatore.

[L'immagine che apre il post l'ho trovata sul sito statunitense di notizie Vox googlando "donald trump butter"]

domenica 19 gennaio 2025

La canzone di Marinelli

[Chiedo umilmente perdono alla buonanima di Fabrizio De André e ai suoi fan per il titolo che ho scelto, ma non mi sono venute in mente idee migliori su come intitolare il post :-/]

Credo di aver visto recitare l'attore romano Luca Marinelli solo in tre occasioni (o meglio quattro; a quanto pare era pure nel cast de La grande bellezza, ma non me lo ricordo proprio).

  • La solitudine dei numeri primi, film deludente tratto da un romanzo che ho trovato ancora più deludente... forse perché viste le premesse speravo di riuscire a identificarmi di più coi personaggi, dal momento che da sempre mi sento un "numero primo solitario", e invece così non è stato.
  • Tutti i santi giorni, di cui scrissi prima ancora che uscisse perché avevo aderito a una campagna di passaparola. Poi andai al cinema a vederlo e, oltre al fatto che lo trovai piacevole, praticamente non ricordo altro; la mia memoria perde colpi da troppo tempo, temo... :-(
  • Lo chiamavano Jeeg Robot, nel quale il suo personaggio, quello dello Zingaro, eclissava in quanto a carisma il protagonista interpretato da Claudio Santamaria. Insomma, se dopo La solitudine dei numeri primi non gli avrei dato un soldo di fiducia, dopo questo film mi ha definitivamente conquistata.

In questi giorni Marinelli è sul (piccolo) schermo in M. Il figlio del secolo, la serie Sky – quindi me la sto perdendo, come tanti altri prodotti oggetto di hype che vengono trasmessi su piattaforme a pagamento alle quali non sono abbonata; dovrò aspettare la messa in onda in chiaro, e quando essa avverrà temo che mi sfuggirà perché non verrà affatto pubblicizzata – tratta dall'omonimo romanzo di Antonio Scurati, nella quale interpreta il protagonista Benito Mussolini. Già dal trailer, o quello che è, andato in onda alle 20:35 del 9 gennaio eccezionalmente a reti unificate risultano evidenti il suo enorme talento e la sua capacità di entrare nel personaggio nonostante abbia dichiarato quanto sia stato doloroso interpretarlo. Ed è pure bravo a cantare... Guarda questo breve spezzone di Radio 2 Social Club in cui esegue The Ghost of Tom Joad, brano di Bruce Springsteen dedicato al protagonista di Furore (The Grapes of Wrath), romanzo di John Steinbeck publicato nel 1939.

sabato 18 gennaio 2025

7 regole per vivere sereni

Stasera mi limito a condividere velocemente la traduzione di un "eptalogo" nel quale mi sono imbattuta sui social.

7 regole della vita:
  1. Lascia correre
  2. Ignorali
  3. Dai tempo al tempo
  4. Non fare paragoni
  5. Mantieni la calma
  6. Dipende da te
  7. Sorridi sempre

Alcune regole mi sembrano più difficili da applicare rispetto ad altre... ma le trovo comunque dei princìpi validi ai quali attenersi! :-)

venerdì 17 gennaio 2025

Giocherellando con ChatGPT

Ogni tanto mi capita una cosa curiosa: mi ritorna in mente senza un motivo apparente una canzone a caso, che magari non ascoltavo da qualche tempo, e mi rimane in testa a mo' di tormentone. L'altra mattina è stata la volta di Nord Sud Ovest Est, brano degli 883 che imperversò nell'estate del 1993. A un certo punto mi sono soffermata sul verso «Lancio qualche peso al cantinero», e mi è venuta un'idea bislacca: cosa sarebbe successo se il "peso" a cui si riferiva Max Pezzali non fosse stato una valuta sudamericana, bensì un attrezzo ginnico? Qualcosa sulla falsariga delle Canzoni disegnate così come sono scritte di Andy Ventura. Passaggio successivo: provare a far disegnare la scena a ChatGPT, di cui avevo già messo alla prova le funzionalità di generazione di immagini con risultati non troppo deludenti nonostante le limitazioni della versione gratuita. Ho chiesto gentilmente «Buongiorno! Mi faresti per favore un disegno di Max Pezzali degli 883 con un pesetto da palestra in tutte e due le mani che sta per lanciarne uno al barista di un'osteria sudamericana?». Ecco il risultato:

Con pazienza ho fatto presente che il personaggio avrebbe dovuto somigliare di più a Max Pezzali, non essere per forza vestito da palestra, ed essere rivolto verso il barista con aria vagamente minacciosa. Voilà!

Di male in peggio... Ho cercato di descrivere per sommi capi l'aspetto di Max Pezzali, visto che a quanto pare "Chat" ne era del tutto all'oscuro, ed è uscito fuori questo.

Toh, un muscoloso umarell! :-O Disegnamelo almeno rivolto verso il barista, ho implorato.

Vabbè, ci rinuncio... ;-)