Mancano dieci giorni all'insediamento del nuovo presidente USA Donald Trump... e nelle scorse settimane un paio di newsletter alle quali sono iscritta per lavoro hanno suggerito quanto questo possa influire anche sul mio settore, quello dell'elettronica.
Sul blog di SiliconExpert, piattaforma che fornisce informazioni dettagliatissime sui componenti elettronici ed elettromeccanici, il 12 dicembre scorso veniva pubblicato l'articolo Proposed New Tariffs Threaten Higher Electronic Component Prices in 2025 (Le nuove tariffe doganali proposte rappresentano una minaccia di prezzi più alti per i componenti elettronici nel 2025). Ecco la traduzione della parte introduttiva.
Le nuove tariffe doganali proposte dalla nuova amministrazione Trump potrebbero portare a prezzi più alti per i componenti elettronici nel 2025. Il presidente eletto Donald Trump ha annunciato che avrebbe imposto nuove tariffe quando fosse entrato in carica, prendendo di mira i maggiori partner commerciali degli Stati Uniti: Canada, Messico e Cina.
Anche se le tariffe doganali definitive potrebbero cambiare prima dell'insediamento del presidente eletto, Trump ha affermato che avrebbe implementato una tariffa doganale del 25% su tutti i prodotti importati da Canada e Messico. La nuova amministrazione aggiungerebbe un ulteriore 10% alle tariffe doganali esistenti sulle importazioni dalla Cina.
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Il 23 dicembre veniva comunicato che China Bans Export of Gallium, Germanium, Antimony, & Graphite Materials to the United States (La Cina vieta l'esportazione di gallio, germanio, antimonio e grafite negli Stati Uniti).
La Cina ha recentemente annunciato un divieto all'esportazione di materie prime chiave: gallio, germanio, antimonio e grafite. Questi elementi sono essenziali nella produzione di vari componenti elettronici ad alta tecnologia, e la dipendenza del mondo dalle forniture cinesi rende questo sviluppo particolarmente significativo.
La tempistica del recente divieto è degna di nota. Segue la decisione degli Stati Uniti di aggiungere 140 entità cinesi all'elenco delle entità del Bureau of Industry and Security (BIS). Questo elenco limita l'accesso delle entità alla tecnologia e ai prodotti statunitensi.
Il divieto di esportazione della Cina sottolinea l'interdipendenza delle catene di fornitura globali, che sono già alle prese con carenze di fornitura e tensioni geopolitiche.
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Pochi giorni dopo la rielezione di Trump, il sito specializzato Microwaves & RF proponeva un sondaggio: Trump Presidency and the CHIPS Act (La presidenza di Trump e il CHIPS Act).
Cosa pensi che accadrà al CHIPS Act [statuto federale degli Stati Uniti emanato dal 117º Congresso degli Stati Uniti e firmato dal presidente Joe Biden il 9 agosto 2022 che forniva circa $ 280 miliardi di nuovi finanziamenti per promuovere la ricerca interna e la produzione di semiconduttori negli Stati Uniti, NdC] ora che Trump è stato eletto?
L'impatto della rielezione di Donald Trump a presidente avrà ripercussioni su molti aspetti del nostro settore, uno dei quali è il CHIPS Act. Vorremmo sapere cosa pensi che potrebbe accadere in futuro.
Il sondaggio è ormai chiuso: per la cronaca, il 70% di chi ha risposto si è diviso in parti uguali tra il sì e il no, mentre il restante 30% ha indicato "forse", "non lo so" oppure "non mi interessa".
Il ritorno di Trump al potere è sicuramente preoccupante sotto ben altri aspetti, ma anche questo non è da sottovalutare: qualora le misure che prenderà dovessero provocare effetti inflazionistici e una crisi del mercato mondiale dei semiconduttori, essenziali per il funzionamento dei dispositivi elettronici che ormai ci accompagnano ovunque, l'economia dell'intero pianeta potrebbe risentirne.
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