Ieri, in occasione della morte di Oliviero Toscani, stroncato dalla grave malattia neurodegenerativa della quale aveva raccontato mesi fa al Corriere di essere affetto, un mio "facciamico" ha rispolverato un suo tanto datato quanto discutibile post nel quale dava a intendere che il famoso fotografo avesse la fissa, come dire, delle grazie femminili. Trovo alquanto ingeneroso ridurre Toscani a uno che scattava foto "scandalose" per vendere magliette. Il giornalista Giacomo Papi ha spiegato perché è stato importante. Magari non sarà stato, come lo ha definito Francesco Costa nell'episodio odierno del suo podcast Morning (del quale è in procinto di cedere il timone a Nicola Ghittoni per assumere il ruolo di direttore responsabile de Il Post), il più grande fotografo italiano – anche se su due piedi non saprei indicare un unico nome più degno di tale titolo – ma un artista di valore indubbiamente sì.
Nel summenzionato episodio di Morning sono stati citati alcuni articoli usciti su di lui.
- Quelli di Michele Smargiassi e di Francesco Merlo su Repubblica, entrambi dietro paywall.
- Quello di Concita De Gregorio sul suo blog ospitato sul sito di Repubblica.
- Last but not least, tanto è vero che Costa lo ha letto quasi integralmente, quello del critico d'arte Francesco Bonami su Il Foglio.
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