mercoledì 8 gennaio 2025

Rassegna(ta) stampa

Sono tornata al lavoro ieri, e sono due giorni che approfitto dell'ora e mezza di pausa pranzo per uscire dall'ufficio dopo aver ingurgitato la "schiscetta" e andare a camminare a passo spedito, cosa che non facevo da tempo. Sono talmente fuori forma che ho le gambe tutte indolenzite... Spero solo che ne valga la pena! Sto anche cercando di riprendere un'alimentazione normale, dopo gli stravizi festivi, comunque non ho idea di quanto peso ho preso, e mi rifiuto di pesarmi almeno fino a febbraio. ;-)

Durante il percorso mi fanno compagnia i podcast arretrati che mi si sono accumulati durante le Feste, visto che li ascolto quasi esclusivamente per ingannare il tempo trascorso al volante per andare e tornare dal lavoro. Ieri ho smaltito tutti gli episodi arretrati di Morning, la rassegna stampa di Francesco Costa il cui ascolto è riservato a noi abbonati a Il Post, e oggi mi sono dedicata all'ultimo episodio. Ci ho trovato diversi spunti interessanti, che riporto qui di seguito.

  • L'intervista di Tommaso Labate al dottor Girolamo Sirchia, ministro della salute tecnico del secondo governo Berlusconi dal 2001 al 2005; è da lui che prende il nome la cosiddetta legge Sirchia, entrata in vigore vent'anni fa, la quale ha stabilito il divieto di fumare nei locali pubblici. Nel difficoltoso iter che portò all'approvazione della legge, il ministro fu appoggiato con convinzione da Silvio Berlusconi... e mio malgrado devo ammettere che, come si dice solitamente di qualcun altro, il defunto ex Cav. ha fatto anche cose buone (da oggi devo riconoscerlo pure a Giorgia Meloni, e quanto me rode! ;-) ). Ricordo fin troppo bene la puzza asfissiante di quando si poteva fumare ovunque... e ho scoperto che questo fa di me una persona di mezza età; avevo già il sospetto di esserlo, ma Costa me ne ha dato la conferma. :-/
  • La conferenza stampa nella quale il prossimo presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha escluso di occupare militarmente il Canale di Panama e la Groenlandia, oltre ad abbandonarsi ad altri deliri. Costa ha ricordato che sarebbe il caso di occuparsi di quello che Trump fa e farà, piuttosto che di quello che dice e dirà, e parlandone sembrava ridere... a meno che non si trattasse di una risata isterica!
  • L'apparente paradosso nel fatto che il tasso di disoccupazione in Italia abbia toccato il livello più basso da quando esistono le serie storiche, mentre il tasso di occupazione è il più basso d'Europa; ciò dipende dal cospicuo numero di persone inattive, che cioè non studiano, non hanno un lavoro e neppure lo cercano attivamente, e quindi non sono considerate disoccupate.
  • L'annuncio che su Facebook e Instagram verrà abolito il programma di fact checking. Insomma, Mark Zuckerberg sembra aver deciso di fare concorrenza al ribasso a Elon Musk, il padrone di Twitter (no, mi rifiuto di chiamarlo in quell'altro modo) nonché compare del summenzionato Trump.
  • La ragione per cui C'è ancora domani di Paola Cortellesi non è candidabile all'Oscar come miglior film: l'Academy richiede che siano soddisfatti una serie di requisiti che hanno a che fare con il genere, l'orientamento sessuale, l'appartenenza a minoranze e la disabilità. In poche parole, deve trattarsi di film inclusivi a tutto tondo, e a quanto pare C'è ancora domani non lo è. Chiunque come me lo abbia visto e apprezzato sarà d'accordo con me sul fatto che agli americani 'sta faccenda del politically correct sta sfuggendo parecchio di mano...

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