mercoledì 1 maggio 2024

Le tempistiche della sanità lombarda

Cronistoria delle mie recenti vicissitudini sanitarie (nulla di particolarmente allarmante, ci tengo a precisarlo fin da subito).

Il 17 aprile mi reco dal mio medico curante per sottoporle alcune questioni. Le chiedo se può prescrivermi la terapia ormonale sostitutiva, visto che stando agli ultimi esami effettuati sono ahimè al 99,9% in menopausa – non precoce ma quasi – e ho già i primi sintomi, ma non ritenendosi competente in materia la dottoressa mi rimanda allo specialista, e mi rilascia l'impegnativa per una visita ginecologica. Me ne stampa anche un'altra, in cui mi prescrive alcune analisi del sangue che serviranno al ginecologo per valutare i possibili rischi della terapia, e un'altra ancora con priorità 10 giorni, per una visita oculistica a causa di un disturbo all'occhio sinistro che mi porto appresso da oltre una settimana. La sera stessa mi collego al portale prenotasalute della Regione Lombardia. Fail totale: per entrambe le visite, pure per quella urgente, c'è disponibilità solo nel giro di qualche settimana, peraltro in strutture che non mi ispirano molta fiducia, per cui non prenoto un bel niente.

Il 19 aprile, in pausa pranzo, chiamo il call center al numero 02/999599 (da cellulare, mentre da rete fissa c'è il numero verde 800.638.638). Dopo oltre un minuto di messaggi registrati – tra cui quello che «i servizi di prenotazione di visite ed esami nella Regione Lombardia sono disponibili anche tramite il portale prenotasalute»... certo, uguale uguale, proprio – e di tasti premuti, mi metto in contatto con una gentile operatrice, la quale mi fissa la visita oculistica al mio adorato San Gerardo di Monza il 22 aprile, quindi ampiamente entro i 10 giorni stabiliti, e la visita ginecologica il 2 maggio, nello stesso ospedale dove ero stata visitata un paio di mesi fa (non che ne fossi entusiasta, soprattutto aver dovuto avere a che fare con un ginecologo di sesso maschile mi ha messa immotivatamente a disagio, ma tanto vale andare sul sicuro). Mi collego al portale ZeroCoda per fissare un appuntamento per il prelievo, ripromettendomi di farlo il prima possibile perché trattandosi di analisi non di routine non ho idea di quanto tempo ci vorrà per avere i risultati (di solito sono già pronti la sera stessa del giorno del prelievo): prima disponibilità al San Gerardo il 23 aprile.

Il 22 aprile è il momento della visita oculistica: la diagnosi è distacco del vitreo, più comune in età avanzata, a meno che non si sia fortemente miopi come la sottoscritta (tutte le fortune, aoh). Di per sé non è grave – a differenza del distacco della retina – né invalidante, ma fastidioso sì, e va tenuto sotto controllo. Tanto avevo già appuntamento da mesi per la visita oculistica annuale da fare a luglio.

Il 23 aprile mi sottopongo al prelievo: sul foglio che mi viene rilasciato c'è scritto che il referto sarà disponibile a partire dal 2 maggio, ma tutte le volte che ho fatto le analisi è sempre stato pronto prima della data indicata, annunciato da un SMS per invitarmi a scaricarlo dal Fascicolo Sanitario Elettronico – sia benedetto chiunque abbia introdotto questa innovazione – in alternativa al ritiro tramite i totem multifunzione in ospedale.

Ieri – avrei dovuto pensarci prima, ma vabbè – mi rendo conto che l'SMS non è ancora arrivato: domani è il primo maggio, quindi sicuramente non arriverà niente. Cosa gli racconto, giovedì, al ginecologo? Se le analisi non sono pronte, tanto vale posticipare l'appuntamento. Finito il turno di lavoro in smart working, alle 18, provo a collegarmi da smartphone al Fascicolo Sanitario Elettronico tramite SPID, ma presa dall'ansia sbaglio tre volte di fila la password e l'accesso viene bloccato per mezz'ora. Vabbè, nel frattempo vado a fare la consueta spesa del martedì, ci penserò al mio ritorno. Dopo la spesa, che mi ha impegnata per più tempo del previsto perché non riuscivo a trovare alcuni articoli necessari ma che non compro abitualmente, rientro a casa e senza nemmeno scaricare la macchina mi fiondo al PC: sono le 19:50, ho tempo fino alle 20 per chiamare il call center e rimandare se necessario la visita ginecologica. Riprovo ad accedere al Fascicolo Sanitario Elettronico con quella che dovrebbe essere la password corretta – l'ho annotata su un foglio – ma l'accesso è ancora bloccato; l'alternativa ad aspettare ancora, a quanto pare invano, è chiamare il numero che mi viene indicato per reimpostare la password. Lo chiamo col cellulare associato al mio profilo, e ricevo automaticamente un link via e-mail. Reimposto la password, faccio login... e il referto è lì che mi aspetta: riporta la data del 24 aprile, il giorno dopo il prelievo. Si vede che stavolta il meccanismo dell'SMS ha fatto cilecca. Sono oramai arrivate le 20, ma tanto non devo più chiamare il call center.

Tutto è bene quel che finisce bene... almeno finora!

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