sabato 6 luglio 2019

Please (don't) visit Abruzzo!

Questo fine settimana lo sto trascorrendo in Abruzzo, e colgo l'occasione per condividere alcuni video tali da rendere giustizia alla bellezza di una regione che come meta turistica non viene assolutamente apprezzata quanto meriterebbe (ma forse è meglio così, almeno si evitano invasioni devastanti! ;-) ).
L'Altopiano delle Cinquemiglia visto dal drone.


Il risveglio della Bella Addormentata.


(Non avevo mai capito prima d'ora perché la Majella venisse chiamata così, ma qua grazie agli effetti speciali si vede perfettamente!)
In una vecchia puntata di Crozza nel Paese delle Meraviglie il comico Maurizio Crozza decantava le meraviglie paesaggistiche... del Tibet? Macché, dell'Abruzzo! (dal minuto 7:00 circa)


Per concludere, da qualche mese sul muretto nei pressi della Nave di Cascella a Pescara sono riportate le parole che Pier Paolo Pasolini scrisse nell'estate del 1959 in un reportage sulla città adriatica.

Pescara è splendida. Credo sia l’unico caso di città, di vera e propria città, che esista totalmente in quanto città balneare. I pescaresi ne sono fieri. Giungo all’ora del tramonto, della grande, frenetica passeggiata prima di cena. Chiedo a un uomo anziano dov’è un albergo. Lui si fa in quattro, vuol salire sulla macchina, col figlio, per accompagnarmi. Mi dice subito: ‘Eh anche lei come tutti, vedrà! Quando uno viene una volta sulla spiaggia di Pescara, ci ritorna! Ecco, vede, adesso va fino in fondo a questa strada. Prima della rotonda c’è un’aiuola, dove è segnata con fiori la data di oggi’. E’ commosso, difronte a tanta grazia, a tanto lusso. Sì, infatti, ecco lì dei fiori rossi e viola a segnare la data di oggi, uno dei grandi giorni dell’estate, della città. Il lungomare è un fiume di gente, elegante, bella, abbronzata, massiccia. Afferro al volo delle frasi, nel frastuono del passeggio. Ecco un romanetto tosato come Caligola: ‘…s’è fatta il padre, poi un fratello, e poi gli altri tre fratelli…’. E un veneto, in compagnia di amici e di ragazze: ‘Sapete perché i galli, quando cantano, tirano il collo?’. E una signora, probabilmente milanese: ‘Non so, magari in America, in Australia…’.

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