martedì 30 luglio 2019

Alla ricerca della perfezione

Il mese scorso – ormai quasi due mesi fa, a dire il vero – ho linkato in un post un articolo che prendeva spunto dalla straordinaria esibizione al corpo libero della ginnasta americana Katelyn Ohashi ai campionati universitari: la sua perfetta esecuzione dell'esercizio è stata premiata dalla giuria con un complessivo 10.0. Un voto che è sinonimo di una pressoché irraggiungibile perfezione, appunto.


Tre settimane fa, leggendo quest'altro articolo – consigliatissimo, a proposito – nel quale lo scrittore Riccardo Gazzaniga racconta la storia della ginnasta rumena Nadia Comaneci, ho visto il video della performance alle parallele asimmetriche che nel 1976 a Montreal le valse il primo dieci nella storia di tale sport.


Decisamente più recente è il video nel quale la giovanissima atleta Sofia Raffaeli dà prova di tutto il suo talento ai campionati italiani di ginnastica ritmica.


Sì, lo so che si tratta di uno sport differente dalla ginnastica artistica... ma tanto la sottoscritta è sempre stata negata sia per l'uno che per l'altro! ;-) E appunto, essendo una tipa perfezionista, mi sono ben guardata dal provare a praticarli. (Sui due anni di danza classica che ho fatto per puro spirito di emulazione, meglio stendere un velo pietoso)

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