Giornalettismo ha elencato i dieci modi definitivi di rispondere alla suddetta domanda. Ecco quelli che a mio avviso sono i migliori, in ordine crescente di preferenza:
«Devo salvare il mondo». E quando il vostro interlocutore vi guarderà stranito (perché lo farà, statene certi) voi risponderete: «Shhh, non voltarti! Loro ci sentono!»
«Pensavo di salire sul tetto a controllare le scie chimiche. Non lo sapevi? Non crederai mica che quelli siano fuochi d’artificio, svegliaaaaa!»
«Stavo giusto pensando di auto-invitarmi a casa della centesima persona che me lo chiedeva oggi. Congratulazioni!!! Come devo venire vestito?»Se sei in vena di riflessioni più serie e di spessore, dovresti apprezzare questo scritto nel quale esattamente un secolo fa Antonio Gramsci argomentava la sua avversione nei confronti del Capodanno.
Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno.Per l'occasione su Facebook proliferano gli eventi scherzosi, dal TECHNO Party Di Capodanno Nel Superattico Di Tarcisio Bertone (certo, lo spazio non manca!) al Capodanno Alternativo all'Autogrill di Rovigo (la situazione è sfuggita di mano agli organizzatori a tal punto che è dovuta intervenire la questura).
Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. [...]
Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore.
[L'immagine che apre il post è di Luminol]
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