Da ieri non si parla d'altro che della sanguinosa aggressione subita dal premier Silvio Berlusconi, nel momento in cui questi si era sottratto alla scorta per concedersi l'abituale bagno di folla, e del dibattito che ne è scaturito... e, siccome l'accaduto mi ha turbata parecchio, vorrei provare a esprimere anch'io il mio pensiero al riguardo. Chissà, quello che sto per scrivere potrebbe sembrarti la prova che sono stata contagiata pure io dal clima d'odio imperante oggigiorno in Italia... e in tal caso ti invito a leggere fino in fondo, prima di prendertela con me! ;-)
Devo ammettere che trovo abbastanza condivisibili i contenuti dell'intervista rilasciata da Rosy Bindi, per quanto l'interessata abbia successivamente cercato di rettificare. Ciò non implica da parte mia nessuna intenzione di giustificare un gesto inqualificabile (non so quante volte ho letto quest'aggettivo da ieri)... ma non ci trovo proprio nulla di male nel fatto che qualcuno cerchi di spiegarlo.
Citando Spinoza, «Centrodestra compatto: "È una conseguenza del clima di odio". Finalmente un po' di autocritica». Battute a parte, era evidente da un pezzo che nel nostro Paese non si respirava un clima dei più sereni, per usare un eufemismo; negare che il premier abbia contribuito in misura significativa ad alimentare questa situazione equivale a scaricare tutta la responsabilità sull'opposizione, e ciò mi pare davvero ingiusto, oltre che poco saggio (rifiutarsi di riconoscere con onestà tutte le possibili motivazioni alla base di certi fatti non è certo la premessa ideale per evitare che si ripetano). Ad alcuni oppositori di Berlusconi si possono rimproverare certi toni troppo accesi, dettati da un fervore a dir poco eccessivo (che dire allora del comizio tenuto ieri, poco prima dell'aggressione, dallo stesso premier?), ma non un lessico particolarmente infelice, o perlomeno non più irresponsabile rispetto a quello usato da esponenti della maggioranza. Rivolgere critiche costruttive a chi detiene il potere è un diritto sacrosanto, e spero proprio che non si arrivi a negarlo con la scusa che «qualche esagitato potrebbe passare alle vie di fatto», perché altrimenti rischieremmo di finire come in Iran.
Il gesto isolato di Massimo Tartaglia ha giustamente suscitato un'indignazione pressoché unanime. Secondo lo stesso principio, mi aspetterei una presa di posizione non meno netta da parte di chi ha in mano le sorti del Paese, quando capita che esternazioni grondanti astio nei confronti di intere categorie di persone percepite come "diversi" (immigrati, extracomunitari, omosessuali) sfocino nella violenza vera e propria... ma non mi pare che le cose vadano esattamente così.
Tornando ai fatti di Piazza Duomo, personalmente non ce l'ho tanto con l'aggressore, che non si può definire un terrorista ma uno sventurato non padrone di sé (singolare il parallelismo con le parole usate da Carlo Azeglio Ciampi a proposito del destinatario dell'odio di Tartaglia) che con ogni probabilità ha davanti a sé un futuro ancor più difficile rispetto al suo passato. Piuttosto, ce l'ho con gli iscritti ai gruppi e alle fan page di Facebook inneggianti al suo "eroico" gesto: probabilmente costoro non si rendono neanche conto di quanto danno rechino alla causa che credono di sostenere. In tempi non sospetti ho stigmatizzato (venendo a mia volta criticata su FriendFeed da chi rivendicava senza alcun imbarazzo il suo odio nei confronti del premier) la diffusa tendenza ad auspicare la dipartita del "nemico"... quindi figuriamoci se posso concepire che qualcuno ricorra alla violenza fisica perché non ce la fa ad aspettare che la natura faccia il suo corso! Di fatto, l'unica via percorribile è quella di impegnarsi, ognuno nei limiti delle proprie possibilità, per """far fuori""" (meglio abbondare con le virgolette ;-)) l'avversario non fisicamente ma con mezzi leciti, ossia costruendo un'alternativa valida in grado di raccogliere le preferenze di coloro che finora hanno creduto alle promesse dell'attuale maggioranza.
A proposito del berlusconismo, che rappresenta il nostro Paese più di quanto siamo disposti ad ammettere, segnalo un post di S.B. del quale condivido pure le virgole!
P.S.: Dopo tutto ciò che è successo ieri, questa notizia è passata praticamente inosservata... ma non è sconcertante?!
Non capisco perchè si debba incolpare la sinistra del clima d'odio come se Tartaglia fosse uno sgherro del PD. Cosa c'entra dico io?
RispondiEliminaPer reciprocità il PDL picchia i Gay allora, visto che chi si riconosce nell'area che accoglie anche gruppi xenofobi di estrema destra.
Il punto, come sempre quando c'è di mezzo gente in mala fede, è che il problema viene spostato dal gesto di un idiota, alla richiesta alla sinistra non di dissociarsi dal succitato, ma dallo scusarsi a prescindere.
Tra le righe il concetto è chiaro: la sinistra è la responsabile del clima d'odio, se di dissocia da quello si assume automaticamente la responsabilità dell'atto.
Io mi sentitrei di dire:
Dissociatevi con dignità..... grazie.
Condivido tutto quello che hai scritto.
RispondiEliminaSperiamo ora che non si cerchi di limitare il diritto di critica prendendo a scusante questo fatto.
Tutto molto interessante. Grazie per la citazone.
RispondiElimina