... un po' di dolore deve soffrire, recita il detto. Lo ben so (cit.) io che, avendo la sventura di una pelle impura (che fa anche rima :-)), ogni tanto ricorro alla pulizia del viso dall'estetista; comunque la faccio assai meno spesso di quanto sarebbe necessario... questo perché dietro il soave nome del trattamento si cela una delle peggiori torture che una donna (ma anche un uomo, perché no) possa consapevolmente scegliere di autoinfliggersi per migliorare il proprio aspetto! ;-) Secondo te sto esagerando? Non ne sarei così sicura... «Suvvia, non può fare così male», starai pensando tu che non hai mai provato quest'esperienza. E invece sì, eccome se lo fa... roba che al confronto il fastidio provocato dalla famigerata ceretta, e sperimentato pure da Mel Gibson in What Women Want, fa ridere i polli: in quel caso un rapido strappo e passa la paura, mentre invece... :-S
Ieri pomeriggio mi sono sottoposta al trattamento presso un nuovo centro estetico (nuovo per me, almeno), visto che l'ultimo dov'ero stata non mi aveva soddisfatta: rispetto al solito la pulizia del viso era stata pressoché indolore, è vero, ma quasi non notavo alcun miglioramento rispetto a prima. L'esperienza di ieri, invece, è stata paragonabile alle precedenti: come se non bastasse il dolore, tanto acuto da farmi lacrimare gli occhi (e io che credevo di avere una sopportazione degna di un marine... non ho fiatato, comunque!), ci si è messa pure la lampada puntatami in faccia dall'estetista per ispezionare a dovere l'area da trattare. Posso assicurare che, con le lacrime agli occhi (per chiusi che fossero), una luce intensa dà un fastidio insopportabile. A un certo punto la tipa mi ha comunicato che preferiva non insistere più di tanto perché la mia pelle è troppo delicata e si stava arrossando parecchio, però mi ha consigliato di tornare fra un mesetto per completare l'opera. Io però non lo so mica se me la sento! (Questo post, in effetti, l'ho scritto "a futura memoria"... ;-))
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