Torno sulla questione dell'aumento del limite al di sotto del quale i commercianti non saranno più obbligati ad accettare pagamenti con il POS. A quanto pare non se ne farà più nulla, è l'Europa che ce lo – o meglio "glielo", ché io con certa gente non vorrei averci nulla a che fare ;-) – chiede: secondo gli esperti della Commissione europea, tale provvedimento è in contrasto con gli impegni presi dall'Italia sul contrasto all'evasione fiscale nell'ambito dell'accordo sul PNRR.
Sull'argomento ho raccolto un paio di immagini...
... gli screenshot di due tweet...
... e tre post tratti da Facebook: il primo di Dov'era Gondor quando avevamo bisogno della carta igienica (titolo singolare per una pagina, ma tant'è)...
Vuoi pagare col Pos? Si incazzano.
Hai 50 €? Non hanno da scambiare.
Hai 20 €? "Non ce li ha spicci? Sennò non mi restano banconote da 5 €."
Compri online? "Eh, ma così fai fallire i piccoli negozianti!"
... il secondo di Jonathan Pine...
Se ne sta riparlando in questi giorni, per cui credetemi, me ne intendo: sia per i consumatori che per i commercianti costano meno i pagamenti elettronici che il contante. Anche molto meno, con tutte le carte di credito senza quota annuale.
Il contante costa andarlo a ritirare, andarlo a depositare, sia per i costi bancari che per il tempo utilizzato, costano gli interessi che non maturano quando lo si tiene in tasca. Costa il rischio di perderlo, di farselo rubare, delle falsificazioni, degli errori nei resti.
C’è una sola ragione per promuovere il pagamento in contanti. [chissà quale sarà mai... ;-) NdC]
... e il terzo del giornalista Fabio Salamida.
Come ogni mattina, ho fatto colazione e ho pagato col POS: due click, uno sguardo al cellulare per il riconoscimento facciale, grazie e arrivederci.
Come ogni mattina, la barista mi ha sorriso: un po’ perché sono oggettivamente un uomo molto bello e affascinante, un po’ perché non le ho fatto perdere tempo a maneggiare soldi e a dare resti.
Nel centro di Roma, il contante si maneggia pochissimo, anche perché la stragrande maggioranza dei turisti che lo frequentano neanche si ricorda come è fatto. Ovvio che nei piccoli comuni sia diverso.
E no, la barista che ogni mattina mi sorride perché sono bello e perché utilizzo il POS non è tartassata dalle commissioni delle banche che le succhiano tutti i guadagni sulle mie colazioni, altrimenti non mi sorriderebbe, malgrado l’oggettiva bellezza. Con molta probabilità ha scelto, tra le tante offerte, quella che più conviene alla sua attività: quella che magari ha commissioni zero o molto basse sui piccoli importi.
Perché la bravura di un commerciante è anche questa: saper scegliere le offerte migliori sui prodotti e sui servizi offerti. Chi non sa farlo, probabilmente non è un bravo commerciante.
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