sabato 4 luglio 2020

#nonvatuttobene

La retorica dell'"andrà tutto bene" che ha segnato fin dall'inizio questa pandemia mi ha sempre dato ai nervi: ben presto è stato chiaro, con l'aumentare dei casi di COVID e delle vittime, e con l'inevitabile crisi economica incombente, che non sarebbe affatto andato tutto bene. Quando tutto questo sarà finito – mi auguro il più presto possibile – e ci sarà da stilare un bilancio, voglio proprio vedere chi avrà il coraggio di sostenere che "è andato tutto bene". Mi danno fastidio pure i cartelli e gli striscioni appesi a balconi e ringhiere sui quali bambini di varie età disegnano speranzosi arcobaleni, raffiguranti il sereno dopo la tempesta, corredati appunto dalla scritta "andrà tutto bene"... ma vabbè, non è giusto rubare ai più giovani la fiducia nel futuro, mi dirai. Non è giusto neanche illuderli, rispondo io.
Per il modo in cui ho perso mia madre, scomparsa a una ventina di giorni di distanza da quando ero riuscita a tornare a trovarla dopo mesi a causa del lockdown, ti lascio immaginare quanta poca tolleranza mi è rimasta nei confronti dell'hashtag #andràtuttobene. Per questo stamattina mi è venuto il ghiribizzo di cercare su Twitter il suo contrario declinato al presente, #nonvatuttobene... e mi sono casualmente imbattuta in una sequenza di tweet scritti da Adrian Fartade, divulgatore scientifico, youtuber e scrittore rumeno naturalizzato italiano che si occupa di astronomia e astronautica. Li riporto qui di seguito.
Se non notate il razzismo culturale e sistemico presente anche qui in Italia, non siete automaticamente mostri o razzisti o nulla del genere, ma probabilmente avete il privilegio di non doverci avere a che fare. A me, da immigrato romeno in questo paese, non è concesso.
Mi viene sempre fatto ricordare che sono immigrato.Da assessori che mi presentano sul palco come il divulgatore romeno che parla di astronomia, a forze dell'ordine che mi fermano per controlli se mi sentono fare video in pubblico in cui parlo con accento romeno. 7 volte nel 2019
Poi ci sono i commenti di quelli che mi dicono di tornare a fare divulgazione nel mio paese, a quelli che per posta mi mandano svastiche, a quelli che mi fanno domande come "ma voi romeni che ne pensate di..." come se parlassi a nome di tutti e nonostante viva qui da 18 anni.
Tutto questo solo per dire che il razzismo sistemico spesso è invisibile a chi non deve averne a che fare di continuo. E facile vedere quello che succede negli USA e sentirlo lontano mentre qui va tutto bene, ma qui #nonvatuttobene per niente. non è mai andato tutto bene.
Ora finisco, promesso, Volevo solo dirvi di nuovo che non penso che gli italiani siano razzisti per forza o incolpare qualcuno in particolare. Sono felice di vivere qui e non cambierei paese, ma amare il posto dove si sta significa anche parlare delle cose che fanno male.
P.S.: Mi limito ad osservare che Adrian – che ammetto di seguire assai sporadicamente perché è uno youtuber fin troppo prolifico, e non sarebbe sufficiente rinunciare al lavoro e al sonno per riuscire a stare appresso a tutti i creatori di contenuti che lo meritano – si esprime in un italiano decisamente più corretto rispetto a tanti che in Italia ci sono nati, e che magari hanno persino la faccia tosta di criticarlo e discriminarlo...

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