sabato 5 gennaio 2019

Pover'Abbruzzo me'...

In questi giorni Matteo Salvini è in Abruzzo per fare campagna elettorale in vista delle elezioni regionali del 10 febbraio prossimo. A me sarebbe piaciuto tanto intitolare il post «Salvini, l'Abruzzo non ti vuole!», solo che a giudicare dalle foto pubblicate sui social di gente che lo sostiene ce n'è tanta, fin troppa (ma vabbè, per me anche un solo abruzzese disposto a votare per quell'essere inqualificabile sarebbe troppo). E sono piuttosto preoccupata per l'esito delle regionali.
Il mio "facciamico" Stefano Antonucci per l'occasione ha pubblicato alcune vignette...


... e Pina Fasciani ha immaginato una degna accoglienza del leader leghista da parte della Befana alla fiera a lei dedicata a L'Aquila, domani.


La pagina Facebook Abbruzzo di Morris ha rispolverato la lettera che indirizzò a Salvini in occasione del suo arrivo in Abruzzo due anni fa, e che il social pensò bene – anzi male, malissimo – di censurare.
Caro Matteo Salvini,
“caro” nel senso che ci costi caro per dire le puttanate, noi abbruzzesi qui non ti vogliamo.
Non ti vogliamo vedere domani mattina perché saresti più inutile del solito. Non ti vogliamo vedere perché fino a qualche anno fa, per te, eravamo solo dei terroni, degli africani, delle sanguisuga statali, dei malati di colera. Non ti vogliamo perché noi abbruzzesi siamo gente che naviga e vive per il mondo da secoli e il razzismo ci fa schifo. Non ti vogliamo perché non vieni per spalare ma per prenderti le luci dei riflettori e tanti di noi sono senza luce da 70 ore, sai che vuol dire? Non ti vogliamo perché siamo “Forti e Gentili” ma non coglioni. Rimani pure al caldo dove sei, perché noi abbruzzesi, nonostante questo disastro, anche alla fine di questo mese non faremo mancare il nostro contributo per il tuo stipendio. #Scanzt
[Mi scuso per il turpiloquio, ma quanno ce vo' ce vo'! ;-)]

1 commento:

  1. Qua a Santarcangelo non è mai venuto, finora, e spero francamente che non venga mai. Invece giù a Rimini ogni tanto si fa vedere, e purtroppo di gente che va a sentire le fesserie che racconta ce n'è parecchia.
    Tristezza.

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