Parecchi miei contatti Facebook si sono scandalizzati per l'approvazione della mozione anti-aborto del Comune di Verona, la quale dichiara il capoluogo scaligero "città a favore della vita" e «prevede, tra l'altro, di inserire nell'assestamento di bilancio finanziamenti ad associazioni e progetti che operano nel territorio, e promuovere il progetto regionale "Culla Segreta"» per consentire alla donna di «partorire in modo riservato, restare anonima, e non riconoscere il neonato alla nascita, che verrà inserito in una famiglia adottiva idonea». In particolare si contesta il fatto che abbia votato a favore della mozione anche la capogruppo del PD Carla Padovani, la quale ha dichiarato «La vita è valore universale e non di partito. Ho votato secondo coscienza».
Premetto che sul tema ho una posizione meno "di sinistra" rispetto a molte altre questioni: che si cerchi di informare le donne sulle possibili alternative all'aborto, e magari di promuovere campagne sulla procreazione responsabile – leggasi corretto uso dei metodi contraccettivi – rivolte soprattutto alle giovanissime, non mi sembra affatto una cosa negativa. Credo che l'aborto sia sempre una scelta difficile che è pressoché impossibile fare alla leggera, persino nelle situazioni in cui è a rischio la salute se non addirittura la vita della donna (nel qual caso mi auguro che pure i cattolici più intransigenti si astengano dal metter bocca).
[Esistono rare (almeno spero) eccezioni, come quella di una chiacchierata showgirl – eviterò di farne il nome, se non hai idea di chi sia e vuoi scoprirlo prova a googlare – che nella sua autobiografia ha raccontato di aver abortito dopo che il suo attempato – avevo scritto "maturo", ma l'aggettivo non gli si addice granché – compagno VIP, all'annuncio della gravidanza, le fece notare l'inaccettabile impedimento che ciò avrebbe causato loro: «E come facciamo ad andare in barca?». :-O Guarda, forse è un bene che certa gente non si riproduca]
Detto ciò, se coloro che hanno sostenuto la mozione veronese la intendono come premessa per attaccare e tentare di smantellare la legge 194, ad esempio iniziando a limitare in vari modi la libertà di accedere all'interruzione volontaria di gravidanza per le donne che intendono abortire, dubito che la passeranno liscia. Sono disposta a scendere in piazza anch'io, se necessario.
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