martedì 13 maggio 2014

Pensare positivo

Le previsioni meteo di ieri per la giornata odierna nella mia città erano piuttosto minacciose; eppure, dopo una mattinata nuvolosa, nel primo pomeriggio ha fatto capolino un bel sole splendente. Tale osservazione ha innescato un breve scambio di vedute tramite Facebook; tra l'altro un mio "facciamico" romagnolo ha comunicato che da lui il tempo era brutto... ma se non altro la cosa era prevista. Il fatto che appena un paio d'ore dopo il cielo su Pescara tornasse a coprirsi e cominciasse a piovere non rende prive di senso le riflessioni che sto per formulare... almeno spero! ;-)
Se le previsioni meteo sfavorevoli trovano conferma, non ci vuole poi tanto a farsene una ragione. Ma quanto è bello venir sorpresi dal sole quando si attendeva il maltempo? :-) Viceversa, aspettarsi il sereno e ritrovarsi sotto la pioggia è decisamente più spiacevole, purtroppo... sia in senso letterale sia, a maggior ragione, in senso figurato: se una brutta giornata ti rovina la gita fuori porta, tutto sommato non è mica un dramma... ma se invece parliamo delle cose davvero importanti, superare un (metaforico) temporale inaspettato che ti sconvolge la vita può essere arduo. Mi sono chiesta: farò bene ad assecondare la mia inclinazione al pessimismo, dal momento che i miei tutt'altro che frequenti slanci di fiducioso ottimismo mi hanno condotta a volte nel bel mezzo di una tempesta? Devo forse dare ragione a Ennio Flaiano, secondo il quale «Essere pessimisti circa le cose del mondo e la vita in generale è un pleonasmo, ossia anticipare quello che accadrà»? Eh no... ho deciso: d'ora in poi voglio impegnarmi a pensare positivo! Del resto ogni giorno è buono per formulare un buon proposito: perché mai a cavallo tra l'anno vecchio e quello nuovo sì e il 13 maggio no?! :-) Sono giunta alla conclusione – o meglio sto cercando di autoconvincermi ;-) – che un atteggiamento negativo non sia proprio di nessun aiuto per costruire una vita e un mondo migliore per sé e per gli altri, anzi. Come disse Winston Churchill, «L'ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità»... ed è facile intuire in che modo le due opposte concezioni possano ripercuotersi sul nostro modo di agire.
Chiudo un post con alcuni versi tratti dal testo che ho appena designato come mio nuovo inno: Penso positivo di Jovanotti... vent'anni ma non li dimostra. :-)
Io penso positivo perché son vivo, perché son vivo
Io penso positivo perché son vivo, e finché son vivo
Niente e nessuno al mondo potrà fermarmi dal ragionare
Niente e nessuno al mondo potrà fermare, fermare, fermare, fermare
Quest'onda che va, quest'onda che viene e che va
[...]
Io penso positivo ma non vuol dire che non ci vedo
Io penso positivo in quanto credo
[...]
Io credo soltanto che tra il male e il bene è più forte il bene
[...]
Uscire dal metro quadro dove ogni cosa sembra dovuta
Guardare dentro alle cose, c'è una realtà sconosciuta
Che chiede soltanto un modo per venir fuori a veder le stelle
E vivere le esperienze sulla mia pelle, sulla mia pelle
Ah, mi rendo conto che questo post è abbastanza diverso dai miei soliti... ma niente, oggi girava così! :-)
[Le due vignette sul bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, tipico discrimine fra ottimisti e pessimisti, sono tratte la prima da Traspablog e la seconda da Sinistra per Siena]

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