giovedì 24 ottobre 2013

#iosonocucchi

Il 15 ottobre 2009 un trentunenne romano veniva trovato in possesso di stupefacenti e arrestato; il giorno successivo veniva processato per direttissima e portato nel carcere di Regina Coeli per la custodia cautelare. Dopo varie vicissitudini, il 22 ottobre 2009 il giovane moriva nell'ala detenuti dell'ospedale Sandro Pertini; era dimagrito di ben sei chili rispetto a una settimana prima, e il suo corpo recava i segni abbastanza inequivocabili di un pestaggio subito. Qualche giorno dopo la sua famiglia avrebbe distribuito alla stampa le impressionanti foto del cadavere dopo l'autopsia, chiedendo la verità sulla sua fine.
Ammesso che tu non abbia letto il titolo del post, a dispetto della sintesi avrai probabilmente capito che sto parlando di Stefano Cucchi. Gli ultimi sviluppi del suo caso sono abbastanza recenti: i giudici hanno stabilito che il giovane è morto per malnutrizione, condannando i medici, assolvendo gli infermieri e gli agenti di polizia penitenziaria, e obbligando l'ospedale Sandro Pertini a risarcire la famiglia.
Per ricordare questa vicenda è stata indetta, con il sostegno della famiglia Cucchi, un'iniziativa che consiste nel pubblicare le proprie foto su Instagram con l'hashtag #iosonocucchi. Il primo commento deve riportare solo l'hashtag #iosonocucchi, mentre nel secondo si può condividere un messaggio (di 80 caratteri al massimo). Gli utenti devono essere maggiorenni, e il profilo deve essere pubblico.
Lo scatto deve essere un primo piano con occhi, orecchie o bocca coperti; questo per sottolineare il concetto che «una giustizia che non vede e non sente è una giustizia senza voce».
Le immagini inviate entro domenica 27 ottobre saranno utilizzate per la realizzazione di un tappeto/mosaico gigante (100 mq) con il volto di Stefano, che verrà esposto durante il Festival delle Letterature dell'Adriatico 2013 in programma a Pescara dall'8 al 10 novembre.
Per ulteriori informazioni sull'evento si può consultare la relativa pagina Facebook oppure visitare il sito IgersAbruzzo.

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