Ieri, in seguito alla splendida vittoria dell'oro olimpico da parte della nostra nazionale femminile di pallavolo allenata dal Sommo Maestro di Vita Julio Velasco, la mia bacheca Facebook si è riempita di post e commenti sarcastici della serie «Uh, come je rode al generale» (eviterò di nominarlo in modo esplicito perché, come giustamente ha osservato qualcuno, nominare continuamente l'innominabile fa il gioco del nominato, mentre ignorandolo si contribuisce a farlo tornare nell'oblio in cui merita di stare). Questo perché il generale in questione è diventato famoso per aver pubblicato un libro pieno di informazioni false, razziste e omofobe, nel quale tra l'altro se la prendeva con Paola Egonu, punta di diamante della suddetta nazionale, nata a Cittadella da genitori di nazionalità nigeriana (ma ricordiamo anche la schiacciatrice Myriam Sylla, nata a Palermo da genitori ivoriani e cresciuta nel lecchese), e proprio grazie a tale discutibile notorietà è stato eletto al Parlamento Europeo con la Lega.
Io fra me e me pensavo, e alla fine l'ho anche scritto: ma come vi viene in mente, in un momento così gioioso, di nominare quel figuro, anzi anche solo di pensarlo?!
Oggi mi sono imbattuta nel post nel quale Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato ed ex Movimento Sociale Italiano, lancia frecciate micidiali all'indirizzo del sopra (non) menzionato generale, esprimendo posizioni sorprendentemente condivisibili. Leggendo il testo, nel quale Gasparri cita de Gobineau, il rossiniano Barbiere di Siviglia e la locuzione latina Tanto nomini nullum par elogium, è naturale pensare che Gasparri, a differenza di Gennaro Sangiuliano, abbia un social media manager veramente bravo. ;-) Riguardo alle finalità del post, Emiliano Rubbi ha ipotizzato che possa preludere a un'imminente "discesa in campo" da parte di Pier Silvio, oppure di Marina, Berlusconi.
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