Oggi, come ricordato dall'odierno Google Doodle, è la Giornata della Terra (Earth Day), nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra.
Come movimento universitario, nel tempo, la Giornata della Terra è divenuta un avvenimento educativo ed informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili. Si insiste in soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell’uomo; queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate. (cit.)
Ma oggi è, tra le altre cose, pure la giornata nazionale dei negozi di dischi, delle caramelle gommose e del beagle. Capitano a fagiuolo le parole pronunciate al riguardo da Francesco Costa nel corso dell'episodio del suo podcast Morning uscito il 22 marzo scorso.
Oggi è la giornata mondiale dell'acqua, ieri era la giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie: due cause più che importanti. Eppure mai importanti quanto la giornata mondiale contro le giornate mondiali, che è quella che spero di fondare a un certo punto, e spero che questo sia il mio lascito. No, scherzo, non voglio fare l'orso sociopatico, ma devo confessare che, salvo qualche caso eccezionale, forse anche in quei casi l'idea che anche sui giornali leggiamo due pagine di approfondimenti sull'acqua e sulla siccità, oggi perché è la giornata mondiale dell'acqua, e ieri sulla mafia perché era la giornata mondiale eccetera eccetera, e insomma il fatto che l'agenda giornalistica e l'agenda delle cose che ci interessano venga scandita dalle giornate mondiali – ogni giorno poi ce ne sono tre o quattro, non sempre è chiaro chi le decida – per ogni causa nobile, importante e necessaria come quelle di cui parliamo oggi ce ne sono quattro o cinque che sono fuffa, che sono marketing puro: la giornata mondiale dell'hamburger, la giornata mondiale di questo e di quello... Insomma, non mi piacciono tanto queste giornate mondiali.
Che poi, chi è senza peccato scagli la prima pietra: anche a me, quando ho poco tempo, capita di "sbrigare la pratica" del post (quasi) quotidiano prendendo spunto dai siti Giornata Mondiale e Days of the Year.
A proposito, nell'episodio dell'11 aprile del suo podcast Non hanno un amico, l'attore Luca Bizzarri ha passato in rassegna le proposte di legge più assurde avanzate nei primi sei mesi dell'attuale governo dai parlamentari per indire, tra le altre, la giornata nazionale contro la denigrazione dell'aspetto fisico delle persone (più concisamente nota come bodyshaming, con buona pace di Fabio Rampelli), la giornata nazionale degli abiti storici, e nientepopodimenoché la giornata nazionale dedicata alla celebrazione delle donne protagoniste del mondo del fumetto.
Nessun commento:
Posta un commento