Oggi, in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza dell'autismo (World Autism Awareness Day), è avvenuta a Monza l'inaugurazione della seconda sede di PizzAut, il primo ristorante in Europa gestito da ragazzi autistici, con il supporto di professionisti della ristorazione e dei processi educativi. Ospite d'eccezione, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma l'apertura vera e propria avverrà nelle prossime settimane: il perché lo ha spiegato Nico Acampora, fondatore di PizzAut nonché padre di un ragazzo autistico. Puoi vedere qui il suo intervento nel corso del Food Social Club svoltosi a Milano il 15 dicembre scorso.
Io abito non lontano da Monza e sapevo da tempo che era prevista la nuova apertura, ma siccome non vedevo l'ora di entrare in contatto con questa realtà – e non solo perché a quanto pare la pizza, che è uno dei miei piatti preferiti, è ottima ;-) – a gennaio ho deciso di prenotare tramite TheFork presso quella che finora era l'unica sede, a Cassina de' Pecchi, ben più distante da casa mia. Prima disponibilità di sabato a cena, unico momento della settimana sempre compatibile coi nostri impegni, il 22 aprile prossimo: questo la dice lunga su quanto sia gettonata l'iniziativa, e la cosa mi fa davvero piacere! :-)
Purtroppo non tutte le persone autistiche sono in condizione di poter aspirare ad analoghe opportunità di inserimento sociale; lo stesso Acampora ha condiviso sulla pagina Facebook di Pizzaut il testo di un messaggio che aveva ricevuto.
ABBIATE PIÙ CORAGGIO ANCHE SE SEMBRA DIFFICILE O ADDIRITTURA IMPOSSIBILE.
Non è bello riportare una conversazione privata, ma questo messaggio di questa mamma mi ha fatto riflettere e mi ha così commosso che, con il suo permesso lo voglio condividere.
"Nico mio figlio ha un autismo molto severo e non potrà mai lavorare in una pizzeria, e forse in nessun altro luogo.
Però volevo dirti grazie perchè abbiamo iniziato ad andare al ristorante proprio per colpa tua.
Perchè ci sentiamo più accolti dalla pizzeria sottocasa, perchè i proprietari ti seguono su facebook e adesso accolgono nostro figlio senza paura, anzi, quando arriviamo ci dicono sempre "facciamo PizzAut" e scherzano con noi.
Io e mio marito finalmente andiamo al ristorante più sereni con il nostro meraviglioso Adriano.
Grazie anche per questo Nico, non ti fermare mai, stai seminando dove nemmeno puoi immaginare"
Poi leggi storie come quella di Nina, la ragazza con sindrome di Down alla quale è stata negata la possibilità di sostenere l'esame di maturità, e ti rendi conto che c'è ancora molta strada da fare per una reale inclusione di chiunque sia affetto da una qualche forma di disabilità.
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