Stasera comincia il Festival di Sanremo; sarà un'edizione diversa da tutte quelle precedenti, e non solo per l'assenza di pubblico (il conduttore Amadeus aveva provato a puntare i piedi, ma alla fine devono essere riusciti a farlo ragionare), come spiegato da Il Post. Tra gli ospiti fissi oltre ad Achille Lauro – al quale tutto si può rimproverare, tranne che scarseggi di senso dello spettacolo – ci sarà il calciatore svedese Zlatan Ibrahimović, la cui presenza sul palco dell'Ariston è per me un vero mistero, non tanto perché lui sia estraneo al mondo della musica (non sarebbe certo il primo "superospite" fuori contesto), quanto perché personalmente lo reputo alquanto odioso, con i suoi famosi atteggiamenti strafottenti da "sborone". La mia stima nei suoi confronti è scesa sotto lo zero dopo che ho letto il resoconto fatto da Lorenzo Tosa del battibecco a distanza fra Ibrahimović e il cestista statunitense LeBron James, noto per il suo impegno civile e politico.
A quanto pare "Ibra" ha dichiarato
Non mi piace quando le persone con un certo status parlano di politica. Limitati a fare quello in cui sei bravo, meglio tenersi lontani da certi argomenti.
E "King James" ha replicato
Non c’è modo che io stia zitto di fronte alle ingiustizie e mi limiti allo sport. Io sono parte della mia comunità e ho oltre 300 ragazzi nelle mie scuole che hanno bisogno di una voce, e io sono la loro voce. Sono la persona sbagliata da criticare su questo campo perché ho una mente ‘molto educata’ e ho fatto i compiti… Mi occuperò sempre di temi come l'uguaglianza, la giustizia sociale, il razzismo, l'assistenza medica e il diritto al voto. So quanto è potente la mia voce e la 'piattaforma' da cui parlo e la userò sempre per occuparmi di certe cose, nella mia comunità, nel mio paese e in tutto il mondo.
Tra gli altri ne ha parlato qui (in inglese) il quotidiano britannico The Guardian.
Standing ovation! Per LeBron James, ovviamente. A Ibrahimović mi limito a girare l'invito rivolto da lui stesso al campione americano: «Limitati a fare quello in cui sei bravo», ossia giocare a pallone, e lascia perdere lo show business. Poi chissà, magari la sua performance sanremese mi sorprenderà in positivo, ma al momento ci credo assai poco...
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