La pandemia mi sta dando modo di scremare un po' la mia lista dei "facciamici"... e ogni volta che questa in un modo o nell'altro si accorcia provo un misto di delusione (per aver aperto definitivamente gli occhi sulla vera natura delle persone) e sollievo (per essermi tolta di torno gente che di certo non rende migliore la mia "bolla virtuale").
Qualche giorno dopo la pubblicazione di questo post qua sul blog, ho condiviso su Facebook il link a un articolo che forniva una ricostruzione decisamente più sensata dell'atteggiamento del governo britannico nei confronti dell'emergenza. Ammetto che fin dall'inizio c'era qualcosa che non mi quadrava nel resoconto fatto da quasi tutti i media, secondo cui Boris Johnson e il suo consulente sanitario avrebbero praticamente ammesso di essere disposti a mettere a repentaglio la vita di centinaia di migliaia di cittadini in nome di una del tutto ipotetica immunità di gregge: se davvero fosse stato così, si sarebbe trattato di un suicidio politico di rara portata. Invece a quanto pare la vicenda non si è svolta affatto così come ce l'hanno raccontata (con questo non voglio certo dire che Johnson si sia dimostrato all'altezza della situazione, perché di sicuro si è mosso in modo inadeguato e tardivo rispetto al montare dell'epidemia). A questo punto un mio contatto è venuto sulla mia bacheca a "sbraitare" che la capacità di distorcere i media da parte di BoJo è nota, basti pensare alla "storia dei bus inglesi" per manipolare i logaritmi di Google – algoritmi, questi sconosciuti ;-) – e ha lanciato una frecciatina a noi poveretti che abbocchiamo a tutto. Dopo aver trovato un articolo che illustra 'sta storia dei bus inglesi, e aver verificato che le due notizie hanno poco o nulla a che vedere l'una con l'altra, ho pacatamente fatto notare che magari non ero io, quella che abbocca. E nient, dopo avermi scritto un sarcastico «hai ragione, brava», in men che non si dica mi ha rimossa dagli amici. Grazie per avermi evitato il fastidio di doverci pensare io!
Oggi, scorrendo i feed dei blog che seguo su feedly, mi sono imbattuta nel post di un vignettista le cui creazioni in passato hanno trovato spazio più volte qua sul blog; nella vignetta l'autore avvalora l'assurda tesi del legame tra coronavirus e 5G (che lui chiama G5, tanto per avere un'idea delle sue competenze in materia). Poiché costui è – o meglio era – anche mio amico su Facebook, sono andata sulla sua bacheca con tutta l'intenzione di farlo ragionare. Ebbene, a quanti commentavano osservando che la tesi da lui sostenuta è analoga al terrapiattismo, allo sciachimismo e complottismi vari, lui rispondeva invitando ad «informarsi BENE, e non sui social», ma senza citare uno straccio di fonte. Io una fonte che smentiva tale bislacca correlazione l'ho indicata – una delle tante che avevo sottomano – ma lui non se l'è filata di pezza, limitandosi a rispondermi «fidati»... e perché mai dovrei fidarmi di te, solo perché sei bravo a disegnare?! L'ignoranza non è di per sé una colpa, però non giustifico chi millanta conoscenze che non possiede senza mettersi minimamente in discussione, e spacciandosi per depositario di chissà quale verità nascosta. Insomma, stavolta sono stata io a cliccare su "Rimuovi dagli amici".
P.S.: L'immagine che apre il post è lo screenshot di un tweet pubblicato da @JamesClear, che recita: «Puoi attuare il distanziamento sociale anche sui social media. Stai lontano dalle persone contagiate da negatività, mancanza di generosità, ritrosia a cercare la verità, ecc.».
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