martedì 30 aprile 2019

Severo ma ingiusto

Una decina di giorni fa ha fatto scalpore un tweet del politico Carlo Calenda il quale rivendicava con un certo orgoglio di aver esercitato il proprio ruolo paterno tirando un ceffone al figlio, reo di aver risposto male alla madre.


Travolto dalle critiche, anziché correggere il tiro e magari fare ammenda, Calenda ha rincarato la dose.


E credo che lo scrittore, scultore e alpinista Mauro Corona ce l'avesse proprio con Calenda quando, ospite di Bianca Berlinguer a Cartabianca su Rai3, ha fatto il discorso seguente.

Picchia tuo figlio, picchia tuo figlio... Ma ci vuole la dolcezza! Su da noi, quando un albero cresceva storto, e può capitare, gli mettevano un paletto e lo fasciavano con una garza. Non col fil di ferro, la violenza, ma con la dolcezza, una garza... e dopo un anno questo qui cresceva dritto. A picchiare si crea solo ribellione. Quando uno è grande gliela farà pagare. Io ho l'esempio di mio padre. Frustato e legato al palo... e cos'ha ottenuto? Ha ottenuto un ribelle che l'ha odiato a morte.
Concludo con un piccolo aneddoto personale. Mio padre era un tipo piuttosto fumantino, ma su di me non alzò mai le mani. Tranne una volta – me la ricordo come se fosse ieri – perché gli avevo risposto in maniera insolitamente petulante e provocatoria: se ci ripenso, stento ancora a riconoscermi. Di certo non arriverò a dire che me l'ero cercata, perché certi ragionamenti non li ammetto in nessun caso, figuriamoci se ad andarci di mezzo sono io... ;-) comunque immagino che vedermi assumere un atteggiamento così dissimile da quello mio solito gli abbia fatto perdere il controllo. Non a tal punto da metterci tanta forza, per fortuna: di quella sberla, più del dolore fisico, ricordo l'umiliazione e il dispiacere. Oggi che il mio papà non c'è più, mi rendo conto che per certi versi non ho mai superato del tutto l'adolescenza (forse neanche l'infanzia) nel rapporto coi miei genitori...

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