Ultimamente Virginia Raggi non sembra avere un gran bel rapporto con le fotografie (per tacere di altre cose ben più serie).
Sul numero del settimanale L'Espresso in edicola da domenica scorsa campeggia un primo piano della sindaca di Roma la quale non appare esattamente al top del suo fascino.
Alcuni sono rimasti delusi da come il suo volto al naturale appaia segnato dalle imperfezioni, altri invece hanno accusato chi ha creato la copertina di aver photoshoppato la loro "idola" per imbruttirla, e c'è chi ha tirato in ballo addirittura il sessismo. Ma ragazzi, la Raggi non è mica una showgirl destinata a puntare buona parte del suo successo sull'aspetto fisico: è la persona che governa nientepopodimenoché la capitale d'Italia da quasi tre anni, periodo nel quale ha già dimostrato fin troppo di essere clamorosamente inadeguata a una carica così importante, mandando sotto tanti aspetti in malora la città che tutto il mondo ci invidia(va). Non vedo proprio che importanza possa avere il suo look! Anche a giudicare dal titolo di copertina, mi pare che i problemi contro cui puntare il dito siano ben altri.
Due giorni fa la sindaca ha celebrato il 2772esimo Natale di Roma pubblicando sul suo profilo Instagram una splendida foto aerea della Città Eterna, senza però fare alcuna menzione dell'autore Samuel Chan. Il quale è intervenuto commentando «Ciao. Sono il fotografo che ha scattato questa foto. Potrebbe per favore aggiungere i crediti oppure rimuovere il post? Grazie».
E alla fine i crediti sono arrivati, sotto forma di tag @2.25c. Ma poiché come si dice a Roma «er più pulito c'ha la rogna», molte delle testate online e delle pagine Facebook che hanno riferito questa appropriazione indebita si sono dimenticate di citare Daniele Cinà che per primo l'aveva segnalata...
P.S.: Sento di dover fare una precisazione riguardo al titolo del post, nel quale alludo alla non eccezionale fotogenia della Raggi. Lungi da me volerla denigrare per questo (e sottolineo per questo ;-) ): posso assicurare che sono molto meno fotogenica di lei... e anche per questo evito per quanto possibile di farmi fotografare, e soprattutto non faccio un lavoro che richieda di stare a lungo sotto i riflettori, anche perché, conoscendomi, resisterei non più di mezz'ora.
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