domenica 10 febbraio 2019

De gustibus, Sanremo 2019 edition

Anche quest'anno come da tradizione ho seguito il Festival di Sanremo... e come ormai quasi sempre accade il verdetto finale non mi ha soddisfatta: eh no, quello di Mahmood, vincitore con il brano Soldi, non è proprio il mio genere. Tanto per vedere il bicchiere mezzo pieno, meno male che dei tre finalisti il trio de Il Volo si è piazzato sul gradino più basso del podio: temevo davvero che potessero bissare il successo di Sanremo 2015. Molto ma molto ma mooolto più "antichi" rispetto a due veterane come Loredana Bertè e Patty Pravo, quest'ultima esibitasi in coppia con Briga.
Comunque non capisco come mai Mahmood, al secolo Alessandro Mahmoud, di padre egiziano ma italianissimo, abbia dovuto superare la trafila di Sanremo Giovani 2018 per poter tornare sul palco dell'Ariston, dove era già salito nel 2016 classificandosi quarto tra le Nuove Proposte, mentre altri concorrenti a me ancor meno noti, come Achille Lauro, The Zen Circus, Ex-Otago e Ghemon, sono stati ammessi direttamente tra i Big. Motta l'avevo già sentito nominare giusto perché una mia "facciamica" ne va pazza e ne parla spesso. I miei preferiti nella categoria "sconosciuti-o-quasi" erano i Boomdabash.
Avrebbe meritato un piazzamento migliore l'"amico di Maria De Filippi" Irama, che presentava un brano su un tema delicato – l'amore per una ragazza vittima di abusi da parte del padre – magari un po' retorico ma non certo banale.
I miei preferiti in assoluto, più o meno in ordine di preferenza, erano Daniele Silvestri, Simone Cristicchi, Arisa (che ieri sera ha preso delle stecche allucinanti a causa della febbre, peccato), Nek e Paola Turci, tutti mediamente più in linea coi gusti della mia generazione. ;-) E tutti quanti, chi più chi meno, sono stati stroncati da qualcuno della mia "bolla social": ad esempio Silvestri è stato definito "reazionario", e il brano di Cristicchi nientepopodimenoché «una trombonata perbenista che mi dà il voltastomaco». Per contro, sempre per la serie "de gustibus non disputandum est", ho notato un sacco di contatti impegnatissimi a elogiare e addirittura a televotare concorrenti, da Achille Lauro allo stesso vincitore Mahmood, che se fosse dipeso da me probabilmente non sarebbero neppure stati ammessi alla gara...
[Molto altro ci sarebbe da dire su Sanremo, dalle polemiche ai conduttori per arrivare ai cosiddetti "superospiti", ma il tempo libero scarseggia anche nel fine settimana, e siccome nessuno mi costringe a farlo scrivo giusto quello che riesco ;-)]

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