lunedì 16 luglio 2018

Fritto, mon amour

Per cena questa sera ho preparato una delle mie specialità [renditi conto di come sto messa ai fornelli! ;-)]: panino con hamburger grigliato – o meglio un'italianissima svizzera – e sottilette, e contorno di patatine fritte rigorosamente in padella [la foto che apre il post non è mia ma l'ho presa dal web, comunque ci somigliavano abbastanza ;-)]. Per queste ultime non ho l'abitudine di usare le confezioni prefritte e surgelate: come al solito ho sbucciato e tagliato a bastoncini alcune patate rosse, le più adatte allo scopo.
Indubbiamente non si è trattato di un pasto granché dietetico. Di recente mi è capitato di leggere questo articolo che decanta le doti della friggitrice ad aria, affermando che «la frittura non diviene tale grazie all’olio, bensì grazie alle alte temperature che l’olio raggiunge». Sarà... ma essendo abituata all'equazione "fritto=unto" non intendo acquistare una friggitrice ad aria senza prima aver testato con le mie personali papille gustative la bontà del suo output. ;-)
P.S.: Un aspetto al quale non avevo mai dedicato la dovuta attenzione è questo: come si smaltisce l'olio di frittura esausto? Non lo si dovrebbe buttare nel lavandino come ho sempre fatto nonché visto fare... e adesso mi sento terribilmente a disagio, perché ho scoperto che «Anche la più piccola quantità di olio di frittura esausto può rendere l’acqua non potabile. Inoltre la presenza dell’olio esausto nell’acqua può recare gravi danni al funzionamento degli impianti di depurazione e a quelli per il pompaggio». Ebbene, bisognerebbe raccogliere l'olio di frittura usato per poi portarlo negli appositi raccoglitori comunali: ti invito a contattare il tuo Comune per maggiori informazioni.

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