giovedì 31 maggio 2012

A proposito di sportività

Nei giorni scorsi hanno fatto scalpore le dichiarazioni del portiere juventino Gianluigi Buffon, il quale, a proposito del possibile coinvolgimento del suo attuale mister Antonio Conte in un pareggio concordato ai tempi in cui allenava il Siena, ha dichiarato che se a due squadre va bene un risultato «Sono affari loro, [...] ogni tanto, se qualcuno fa qualche conto è giustificato», arrischiando addirittura l'ardita metafora «meglio due feriti che un morto». Se solo Wil non avesse ricordato che all'epoca del pareggio per 2-2 tra Danimarca e Svezia che eliminò gli azzurri dagli Europei 2004 Buffon espresse un punto di vista assai meno accomodante, si potrebbe quasi liquidare l'affermazione dell'estremo difensore bianconero come una semplice dimostrazione di una schiettezza fuori dal comune... un po' come quella volta in cui Gigi ammise, a proposito del gol del milanista Muntari non visto e non assegnato dall'arbitro, «Non me ne sono reso conto e sono onesto nel dire che se me ne fossi reso conto non avrei dato una mano all'arbitro». Che poi uno pensa: scagli la prima pietra chi agirebbe diversamente. Beh, di sicuro almeno un giocatore così corretto esiste, o perlomeno è esistito: si chiamava Valerio Bona, militò come attaccante nella Vecchia Signora tra il 1911 e il 1921, ed è passato alla storia del calcio per un episodio di stupefacente lealtà sportiva.
il 22 febbraio del 1914, la Juventus gioca a Milano contro l’U.S. Milanese. Bona cade a terra dopo un urto con un difensore e l’arbitro Goetzloff decreta il rigore; per uno scrupolo che oggi senz’altro fa sorridere, il direttore di gara ha un dubbio e chiede proprio a Bona se il rigore è giusto. Bona è il rigorista della Juventus, la tentazione è tanta. Ma risponde candidamente che no, la colpa è sua, è lui che ha travolto il terzino. La partita finisce 0-0, Bona non esce dal campo pentito per la sua lealtà. Un segno distintivo di onestà cristallina che contribuisce a rendere mitica la Juventus.
Sempre a proposito di calcio, un altro tema molto dibattuto è stato l'esternazione del premier Mario Monti, il quale ha "osato" auspicare «se per due-tre anni non gioverebbe alla maturazione di questo Paese una totale sospensione del calcio». Nient'altro che una provocazione, e infatti Monti ha tenuto a precisare che un provvedimento del genere non fa assolutamente parte del programma di governo. Molti ci hanno scherzato su, come Isola Virtuale con uno dei suoi mitici fotomontaggi... :-D


... ma c'è chi l'ha presa parecchio sul serio. Addirittura Il Giornale, unico tra i quotidiani di ieri a non dedicare il titolone di prima pagina al terremoto in Emilia, ha "strillato" «Monti ci toglie il calcio». :-/ Ma figuriamoci... già quasi me le vedo, torme di ultrà pronti a scendere in piazza per difendere il loro inalienabile diritto alla partita di pallone, con uno slancio forse maggiore di quello che sfodererebbero se vedessero minacciati altri diritti anche più essenziali...
Per quanto mi riguarda, trovo che l'invito alla riflessione lanciato dal premier sia degno della massima attenzione. È innegabile che l'enorme quantità di denaro che circola nel mondo del calcio professionistico abbia finito per snaturare i valori più sani alla base di questo sport, e i fatti che sono emersi negli ultimi giorni non sono che l'effetto di tale andazzo. Tutto il sistema andrebbe ripulito e rifondato radicalmente...
Nel frattempo il tecnico boemo Zdenek Zeman, dopo aver portato trionfalmente in Serie A il Pescara Calcio, è sempre più prossimo a trasferirsi dalla costa adriatica a quella tirrenica per andare ad allenare la Roma. Una società senza dubbio più ricca (non solo di prestigio), a tal punto che è inevitabile sospettare che siano state (anche) le sirene del "vil" denaro a guidare le scelte di Zeman, il quale appena poco tempo fa dichiarava di trovarsi benissimo a Pescara e di non avere la minima intenzione di andarsene. Forse il fatto che proprio ieri sia stato vittima di un furto in casa (il diavoletto appollaiato sulla mia spalla se la ride... 3:-)) gli renderà meno doloroso il distacco dalla città... ;-)
Infine, un altro aggiornamento sulla squadra biancazzurra. Purtroppo il promettente centrocampista manoppellese Marco Verratti, dopo aver ricevuto la preconvocazione da parte del commissario tecnico della Nazionale maggiore Cesare Prandelli, è stato escluso dalla lista dei giocatori prescelti per partecipare ai prossimi Europei. Peccato... ma tanto è nu guagliunett, ha tutto il tempo per rifarsi! :-)

Nessun commento:

Posta un commento