Siccome domani lavoro da casa e per venerdì ho preso un giorno di ferie, oggi ho strappato via le pagine del calendario di Work Chronicles fino a sabato/domenica (non certo per cestinarle, sia ben chiaro: le conservo TUTTE!). Sbirciando quella di domani, ho notato questa vignetta che già conoscevo...
– Abbiamo delle rigide policy di sicurezza informatica. Dobbiamo cambiare le nostre password ogni mese.
– Come fate a ricordarvele?
– Ce le scriviamo.
(Colgo l'occasione per sottolineare che, mentre in italiano abbiamo solo il sostantivo sicurezza, gli anglofoni hanno security e safety, che non sono sinonimi)
Manco a farlo apposta, oggi su Facebook mi è capitata sotto gli occhi l'inserzione di un quaderno delle password, idea regalo pensata "per chi ha la memoria di un pesce rosso", che a occhio e croce si differenzia da un normale taccuino solo per la copertina fin troppo rivelatrice e per il prezzo più elevato.
Io le password evito di segnarmele, salvo rare eccezioni, ma confesso di non cambiarle con la dovuta regolarità, a meno che non ne dimentichi qualcuna (e quindi mi tocca reimpostarla) oppure il sistema non mi costringa a farlo periodicamente. Mi è capitato l'altro giorno con lo SPID, per il quale avevo scelto una password particolarmente robusta. Ho cercato di sostituirla con una simile cambiando giusto un paio di caratteri per non discostarmi troppo dallo schema mentale al quale cerco di attenermi... ma no, «La password è troppo simile a quella precedente». Uh, che nervi!!! Ma se unə volesse mantenere la stessa password forever and ever, saranno affaracci suoi, o no?! ;-) [Scherzo... anzi grazie, signor SPID, meno male che ci sei tu a preoccuparti di preservare la mia privacy!] Non siamo ai livelli del meme qui sotto...
... ma poco ci manca!
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