sabato 22 febbraio 2025

I QR code oggi

Ieri era il quinto anniversario del primo decesso per coronavirus in Italia – all'epoca la denominazione COVID-19 non era ancora così diffusa – che segnò il precipitare della situazione; era un venerdì, e ricordo che il lunedì successivo non andai in ufficio, perché la sera prima ci era stato comunicato via email che da quel momento in poi si doveva lavorare da casa fino a nuovo ordine. Alla fine in quell'ufficio non tornai più a lavorare, perché a novembre venni a sapere di essere uno dei "rami secchi" che l'azienda aveva deciso di tagliare in seguito alla crisi, e temo che il fatto di non essere mai tornata a lavorare in presenza neanche quando si poteva non abbia certo giocato a mio favore; comunque per una serie di fortunate circostanze trovai presto un nuovo impiego, quello che svolgo ancor oggi.

Chiusa la pagina dei ricordi personali... su Il Post l'altroieri è uscito un articolo dal titolo La pandemia ha cambiato le nostre abitudini?. Una delle consuetudini trattate, non certo la più rilevante:

Il menù digitale via qr code nei bar e nei ristoranti è un’altra pratica che si è molto diffusa durante la pandemia e che è decisamente rimasta, perché funziona bene e non è dispendiosa da mantenere. Introdotto per evitare di passarsi di mano i menù di carta in un periodo in cui sopravvalutavamo la resistenza del coronavirus sulle superfici, si è rivelato in effetti molto più comodo per i ristoratori, che possono evitare di stamparli, e aggiornarli facilmente ogni volta che vogliono.
Il qr code nei ristoranti si è diffuso e affermato al punto che tra esperti è nato un dibattito più o meno serio sulla necessità di tornare invece ai menù di carta, indubbiamente più eleganti. Tra gli argomenti a favore c’è che il qr code metterebbe in difficoltà le persone poco pratiche con lo smartphone o i turisti, che non sempre hanno la connessione a internet, e in generale che l’uso del telefono a tavola rovinerebbe l’atmosfera e la convivialità. Poche settimane fa sul Post il giornalista Antonio Stella criticava il qr code nei ristoranti definendolo «un motivo in più per smanettare con lo smartphone». Per quanto diffusi non si può dire comunque che i qr code abbiano sostituito definitivamente i menù, che continuano a esistere soprattutto nei ristoranti più raffinati.

Leggendo questo articolo mi è tornata in mente l'immagine qua sotto, che non ho resistito alla tentazione di scansionare con Scandit (SPOILER: vedendomi restituita la scritta Vinci una bambolina per la tua curiosità)...

... e che su Facebook qualcuno aveva accostato a quest'altra scritta, che si è vista a lungo in vari locali, secondo me come alibi per la mancanza del servizio di Wi-Fi.

Insomma, tutto questo per rinfocolare la diatriba tra chi rivendica il diritto di spippolare con lo smartphone anche a tavola e i suoi commensali che tendono a sentirsi trascurati, ammesso che non facciano pure loro la stessa cosa...

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