Giorni fa, nel corso di un evento sulle grandi opere, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini ha dichiarato «Se ci fosse oggi un terremoto come quello che distrusse Messina a oggi l'unica struttura che resterebbe in piedi sarebbe il ponte, perché più è alta la struttura più assorbe l'urto. Non lo dico io ma centinaia di architetti e ingegneri» (come ricordato da Andrea, qualche anno fa riguardo al ponte sullo Stretto Salvini la pensava in modo diametralmente opposto). Se avesse voluto ideare uno slogan per convincere gli italiani, e soprattutto i siciliani, che il ponte sullo Stretto NON è affatto una priorità, Salvini non avrebbe potuto fare di meglio: la sua frase evidenzia in maniera lampante che prima di sperperare miliardi di euro in un'infrastruttura faraonica – che, ricordiamolo, non esiste ancora se non nelle fantasie di qualcuno, e io mi auguro che rimanga solo sulla carta – bisognerebbe investire nella messa in sicurezza delle strutture esistenti. Ne hanno parlato, con il consueto tono scanzonato ma graffiante, i comici Luca e Paolo nella Copertina della puntata di DiMartedì andata in onda ieri sera, e se ne era già occupato il solo Luca Bizzarri in un episodio del suo podcast Non hanno un amico. Ma temo che l'elettore medio di destra sia privo della consapevolezza necessaria per cogliere certe "sottigliezze"...
Riguardo all'esternazione al raduno leghista di Pontida del generale Roberto Vannacci, secondo il quale «noi la cittadinanza ce la siamo guadagnata», cedo la parola ad Abolizione del suffragio universale che l'ha smontata come meglio non si poteva.
“Noi la cittadinanza ce la siamo guadagnata, non vogliamo svenderla”, dice Roberto Vannacci dal palco di Pontida tra gli applausi dei minus habentes lì presenti.
Vien da farsi, molto semplicemente, una domanda: come?
Come ha fatto Roberto Vannacci a “guadagnarsela”?
Come ha fatto qualunque italiano a “guadagnarsela”?
Roberto Vannacci è nato 56 anni fa. Da 56 anni è cittadino italiano. Cos’ha fatto prima di nascere per guadagnarsela? Quali gesta eroiche ha compiuto? La gara dello spermatozoo più veloce?
Cosa?
E più seriamente, chi ha un antenato italiano di generazioni e generazioni fa ma non è in grado di indicare nemmeno Roma sulla cartina, in che modo si sarebbe “guadagnato” la cittadinanza?
Ecco, è molto semplice: la cittadinanza ce la siamo ritrovata. Per puro caso. Ogni cittadino del mondo se l’è solo ritrovata.
Il resto sono solo vannacciate buone per i minus habentes di Pontida.
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