Stamattina un mio "facciamico" osservava come certe persone siano solite rivolgere al prossimo critiche oltremodo umilianti e offensive, per poi concludere il discorso dicendo «però non prenderla sul personale». E come potrei mai NON prenderla sul personale, scusa?!
Mi è venuto naturale stabilire un nesso tra questa considerazione e il commento di Matteo Salvini alla notizia dell'uccisione a colpi di pistola, da parte di un agente della polizia ferroviaria, di un 26enne originario del Mali armato di coltello il quale, dopo aver fatto danni nei pressi della stazione ferroviaria di Porta Nuova a Verona, si sarebbe scagliato contro alcuni poliziotti. Il commento del ministro competente – non tanto perché si occupa di trasporti, quanto perché se ha l'occasione di scagliarsi contro gli extracomunitari non si tira mai indietro – è stato «Con tutto il rispetto, non ci mancherà. Grazie ai poliziotti per aver fatto il loro dovere».
Con tutto il rispetto. Pensa te se non ce l'avesse avuto, il rispetto. Ora, devo ammettere che io stessa probabilmente avrei avuto paura se mi fossi trovata da quelle parti... ma stiamo pur sempre parlando di un uomo che ha perso la vita, in circostanze ancora da chiarire. A tal proposito Alessandro Capriccioli ha scritto
Un ministro della Repubblica non dice “non ci mancherà” parlando di un uomo morto: chiunque sia l’uomo, qualunque cosa abbia fatto o tentato di fare e per quanto legittimo sia stato l’uso della forza nei suoi confronti.
La dignità del suo ufficio e il rispetto dell’istituzione che rappresenta non gli consentono di parlare come uno qualsiasi.
Se ha voglia di parlare come uno qualsiasi, si dimetta, vada al bar a dire quello che vuole e la smetta di farci vergognare per lui.
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