lunedì 9 settembre 2024

Vivere dietro le sbarre

Esiste una realtà che noi persone libere tendiamo a rimuovere, credendo che non ci riguardi, e sotto sotto pensando che coloro che sono costretti ad affrontarla se lo siano meritato: è quella di chi vive in carcere.

Stasera condivido alcuni link, raccolti nel corso del tempo, che riguardano proprio questo tema.

  • C'è un episodio del podcast Timbuctu di Marino Sinibaldi che racconta la vicenda di Beniamino Zuncheddu, un pastore sardo accusato di una strage con cui non c'entrava nulla; non riuscendo a difendersi, è stato condannato e ha trascorso in carcere trentatré anni da innocente, finché un avvocato tenace e coraggioso non è riuscito a riaprire il caso e a ottenere la sua libertà.
  • L'episodio di agosto del podcast Indagini a cura di Stefano Nazzi (qui la prima e qui la seconda parte) riguardava l'omicidio della tredicenne Milena Sutter, avvenuto a Genova nel 1971, per il quale fu condannato Lorenzo Bozano al termine di un processo indiziario, ossia con numerosi elementi convergenti contro l'imputato ma senza prove decisive.
  • Il video pubblicato qualche tempo fa dal professor Guido Saraceni sulla condanna all'ergastolo di Massimo Bossetti per l'omicidio di Yara Gambirasio. Anche di questa vicenda si era occupato Stefano Nazzi in Indagini.
  • L'episodio del podcast Passa dal BSMT in cui la giornalista Daria Bignardi parla con Gianluca Gazzoli, tra le altre cose, del suo legame con il mondo carcerario.
  • Il post pubblicato su LinkedIn da Factanza Media sulla situazione delle carceri italiane, a dir poco sovraffollate e particolarmente invivibili nei mesi estivi, a tal punto che decine di detenuti arrivano a togliersi la vita, e il documentario ivi menzionato, Oltre le Sbarre - Storia di un ex rapinatore di banche.

1 commento:

  1. L’argomento dell’innocente che finisce in carcere per errore è sicuramente valido ma io ne farei uno forse più debole ma più generale: non importa se sei colpevole, comunque il carcere deve soddisfare dei criteri minimi di vivibilità altrimenti diventa tortura fisica e psicologica. E la tortura è immorale: non si può combattere un errore con un altro errore.

    Poi, come risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri, lo lascio ad altri. A me sembrerebbe che per esempio, invece di buttare miliardi in aiuti militari in guerre inutili, si potrebbero usare quel denaro per costruire nuovi carceri, magari con criteri più moderni di abitabilità, ma persone “esperte” mi dicono che non è possibile.

    Visto la degenerazione della società occidentale non mi stupirei se il vero motivo per cui la politica non affronta concretamente questo problema sia quello di arrivare poi a giustificare l’intervento del privato in maniera da permettere carceri (di lusso) riservati a chi può permetterseli. Personalmente una cura forse peggiore della malattia.

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