sabato 9 marzo 2024

Dopo l'8 marzo

Stamattina CARTONI MORTI ha pubblicato uno short video dal titolo Ora vogliamo la festa degli uomini nel quale immagina che il 9 marzo, cioè oggi, sia dedicato agli uomini in modo speculare a quella che ieri è stata la giornata internazionale della donna (International Women's Day). NON "festa della donna", chiaro?

[Comunque la giornata internazionale dell'uomo (International Men's Day) esiste davvero, e si celebra il 19 novembre... ironia della sorte, la stessa data della giornata mondiale del gabinetto (World Toilet Day)]

Il video comincia con gli auguri rivolti dalle donne all'uomo... e mi è venuto naturale ricollegare questo aspetto al momento in cui ho messo piede in ufficio ieri. Da più parti mi sono sentita dire «Auguri!», e l'educazione ricevuta mi ha imposto di rispondere semplicemente «Grazie!», mentre tra me e me pensavo «Auguri de che?! Mica è il mio compleanno!». ;-) (Sul lavoro il mio lato sarcastico rimarrà sconosciuto, mi sa)

Colgo l'occasione per proporre un testo di Vera Gheno che ieri è circolato parecchio, evidenziando in grassetto i punti che mi riguardano di più.

Un papà che sta con i figli è un papà, non un mammo.
Un uomo che condivide con la propria partner il peso dei lavori di casa è un uomo che condivide con la propria partner il peso dei lavori di casa, non "uno che aiuta".
Una donna al vertice è una donna al vertice, non una che è andata a letto con le persone giuste.
Una donna al volante è una donna al volante, non un pericolo costante.
Una donna brizzolata è una donna brizzolata, non una che non si cura.
Una donna che lavora è una donna che lavora, non una che trascura la famiglia.
Una donna che nella vita ha avuto tanti partner è una donna che nella vita ha avuto tanti partner, non una ninfomane.
Una donna che parla in maniera assertiva delle cose che conosce bene è una donna che parla in maniera assertiva delle cose che conosce bene, non una aggressiva.
Una donna che ti dice no all'ultimo momento è una donna che ti dice no all'ultimo momento, non "dice no ma in realtà è sì".
Una donna che urla durante una lite è una donna arrabbiata, non un'isterica.
Una donna che vive da sola è una donna che vive da sola, non una zitella.
Una donna con figli è una donna con figli, non una Donna con la D maiuscola.
Una donna eccentrica è una donna eccentrica, non una pazza.
Una donna non sposata è una donna non sposata, non una signorina.
Una donna senza figli è una donna senza figli, non una madre mancata.
Una donna sessualmente disinibita è una donna sessualmente disinibita, non una tr*ia.
Una donna vestita in maniera sexy è una donna vestita in maniera sexy, non un "bocconcino".
Una femminista è una donna che desidera una società senza iniquità sociali, non una “che ce l’ha con gli uomini”.
Una professoressa è una professoressa, un'avvocata è un'avvocata, una medica è una medica, un'ingegnera è un'ingegnera, una giudice è una giudice, una dottoressa è una dottoressa, non una "signora".
Una ragazzina a cui piace vestirsi comoda è una ragazzina a cui piace vestirsi comoda, non un maschiaccio.

Ieri i The Jackal hanno riproposto l'introduzione di un video che avevano pubblicato qualche mese fa, dal titolo Come le FEMMINE, nel quale Ciro si risveglia da un coma durato dieci anni e scopre che il mondo nel frattempo è cambiato moltissimo: sembra proprio che gli stereotipi di genere secondo cui certe cose sono "da maschi" e altre "da femmine" siano un retaggio del passato! Ma sarà davvero così?

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