Dopo un inizio d'estate alquanto torrido, il meteo sembrava aver concesso una tregua segnata da piogge, persino eccessive: speravo che il gran caldo ce lo fossimo lasciato alle spalle. E invece, alla vigilia della mia ripresa del lavoro – due giorni in smart working, il che potrebbe sembrare una buona cosa, se non fosse che in ufficio c'è l'aria condizionata mentre a casa NON CE L'HO :'-( – le previsioni per la località in cui vivo sono tutt'altro che confortanti per chi come me soffre un sacco il caldo... questo almeno fino al weekend, quando nuvole e pioggia dovrebbero portare un po' di frescura.
Poiché i cambiamenti climatici non implicano solo un'intensificazione dell'afa estiva, ma anche il ridimensionamento dei ghiacciai, colgo l'occasione per riportare i contenuti di un post di Storie Minerali...
Le Alpi non sono (più) montagne per ghiacciai.
La scorsa notte la quota dello zero termico nelle Alpi è schizzata a 5198 metri, segnando un nuovo record da quando questo tipo di misura viene effettuato con i palloni sonda. Il primato precedente non risaliva a chissà quanto tempo fa, ma a luglio 2022. Un altro elemento impressionante è di quanto questo nuova primato alzi il limite. Centoquattordici metri. Non sono pochi.
Certo parliamo di valori tipicamente meteorologici che possono essere interpretati in chiave climatica solamente con grande precauzione. Il fatto che però il primato sia stato infranto due anni di seguito e con uno scarto così alto non possono essere espressione della semplice variabilità meteo-climatica. Senza l'effetto antropico sul clima non saremmo sicuramente qui a parlare di questi fenomeni.
In questi giorni non esiste un singolo ghiacciaio sulle Alpi che non sia in fusione, di giorno come di notte. Normalmente i ghiacciai alpini in estate fondono di giorno e rigelano di notte, ritrovando solidità. Ora non è più così per periodi sempre lunghi e i ghiacciai si indeboliscono per intere settimane senza tregua. Le Alpi non sono più montagne per ghiacciai e questo non è qualcosa che riguarderà il clima del futuro, è un fatto presente.
... che la mia "facciamica" Mafe De Baggis ha condiviso osservando «Non è solo il mare che si scalda. Indicativo presente. Siamo le rane bollite e non possiamo saltare fuori dalla pentola» (riferendosi al celebre principio della rana bollita), e il link a un articolo della sezione Storie/Idee de Il Post sulla scomparsa del ghiacciaio del Calderone, nel mio amato Abruzzo.
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