sabato 7 gennaio 2023

Tutti i nodi vengono al pettine

[Non so fino a che punto sia autentica l'immagine qui sopra, però rende l'idea]

Nei giorni scorsi è ritornato in auge il video qua sotto, risalente alla campagna elettorale per le Europee del 26 maggio 2019, nel quale la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni recitava una "gustosa" scenetta: veniva ripresa mentre andava a fare benzina, poi porgeva una banconota da 50 euro al benzinaio, il quale obiettava che a lui doveva darne soltanto 15, perché il resto spettava al suo socio: lo Stato.

E a questo punto la Meloni se ne partiva con una filippica contro il governo Conte I, quello in carica all'epoca.

Avete capito? Quando voi fate 50 euro di benzina, 15 vanno alla benzina e al benzinaio, e 35 vanno allo Stato, tra IVA e le famose accise sulla benzina, delle tasse in alcuni casi vecchissime: certe ce le abbiamo da quando hanno inventato il motore a scoppio! 35 euro su 50 vanno allo Stato italiano, ed è una vergogna! E non solo noi chiediamo che non aumentino le accise sulla benzina, come è previsto dalla manovra di questo governo, che se non riesce a trovare i soldi per "disinnescare" le clausole di salvaguardia farà aumentare l'IVA e le accise sulla benzina. Noi pretendiamo che le accise vengano progressivamente abolite, perché è uno scandalo che le tasse dello Stato italiano compromettano così la nostra economia. Quando io faccio 50 euro di benzina, il grosso deve finire nella mia macchina, non in quella dello Stato!

Delle intenzioni davvero ottime... che però contrastano in maniera assai stridente con il fatto che il governo Meloni non abbia prorogato lo sconto sulle accise voluto dal precedente governo Draghi per far fronte agli effetti negativi della guerra in Ucraina sulla nostra economia, grazie al quale i prezzi dei carburanti si erano mantenuti a livelli accettabili per mesi: ecco perché il 1° gennaio benzina e gasolio sono aumentati di colpo di circa 18,3 centesimi al litro. Bel modo per iniziare l'anno nuovo! :-/

Per fortuna avevo fatto il pieno il 30 dicembre, sollecitata dall'accensione della spia della riserva... ma lunedì riprendo a lavorare, e nel giro di nemmeno due settimane mi toccherà tornare a fare rifornimento, spendendo quasi 8 euro in più rispetto alla volta scorsa. Per altri provvedimenti che non vanno a beneficio di tutti i cittadini ma solo di alcuni – e non dico altro – come la flat tax fino a 85mila euro di reddito annuo per i lavoratori autonomi e la rottamazione delle cartelle esattoriali, invece, chissà come mai le coperture si fa in modo di trovarle. Sono inc***ata nera!!! Per assonanza con "accise", mi sorge spontanea l'imprecazione abruzzese qui sotto... (via @gen.ziana)

Quanto a "iosonogiorgia", oramai avrà imparato a sue spese che un conto è stare all'opposizione, fare promesse troppo spesso irrealizzabili – del resto molte delle sue è solo un bene che non lo siano – e sbraitare come una vajassa contro chi sta al governo, mentre ben altra faccenda è finirci, al governo: allora sì che tutti i nodi vengono al pettine. Auspicherei che se ne rendessero conto al più presto pure quelli che l'hanno votata, ma sinceramente non ci spero più di tanto.

2 commenti:

  1. Ma come dimenticare le vecchie promesse di Salvini di tagliare le accise? Oggi, che è (di nuovo) al governo e sa che dei soldi di quelle accise lo stato non può fare a meno, silenzio. Vabbe', storia vecchia...

    (Ho commentato solo con nome, senza login, perché l'opzione di logarmi col mio account Google non compare nel menu, non so perché.)

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    1. Beh, Salvini è una fonte inesauribile di spunti da proporre alla gente come motivazioni per non votarlo neanche per sbaglio. Eppure è ancora saldamente al potere. C'è comunque da dire che a differenza della Meloni, nonostante usi da anni lo slogan "Salvini premier" lui premier - o meglio presidente del Consiglio, ché non siamo in UK - non lo è mai diventato, ma ha sempre avuto ministeri con competenze limitate. Il fatto è che di quelle che gli spettavano ha approfittato fin troppo.

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