domenica 16 ottobre 2022

Perché studiare è importante, oggi più che mai

Questa sera mi limito a riportare pari pari il testo di un post pubblicato da Enrico Galiano, insegnante e scrittore, perché mi ha colpita moltissimo. E ritengo che chiunque vada ancora a scuola, oppure abbia a che fare con ragazzi in età scolare, dovrebbe farne tesoro. Ma questo vale per persone di tutte le età, che abbiano o meno conseguito un titolo di studio di un certo livello: tenere aperta la mente leggendo, informandosi, cercando di comprendere ciò che accade senza accontentarsi di assimilare "verità" preconfezionate da altri è fondamentale per essere protagonisti della propria esistenza.

SE VUOI FREGARE IL SISTEMA, STUDIA
Sono figlio di due venditori ambulanti: nessuno nella mia famiglia si era mai laureato, e anche io sono spesso stato a un passo dal mollare tutto. Non è questa gran cosa, forse, ma se adesso mi volto indietro so cos’è che mi ha salvato: studiare. Per cui adesso vorrei dire una cosa a te, che magari hai quindici anni, o venti, e ti sembra che niente serva a niente.
Studia. Non farlo perché ti dicono che devi: fallo per te. Fallo per riuscire a leggere un post e capire davvero quello che dice, ma soprattutto cosa sta cercando di venderti. Fallo per sgamare quando dall’alto di un microfono qualcuno ti sta offrendo una soluzione facile: studiare è anche scoprire quanto siano sempre false, le soluzioni facili.
Studia. Non farlo per diventare ricco: se per ricchezza non intendi la facilità di tradurre in parole i pensieri, e i pensieri in azioni; se per ricchezza non intendi il valore di un verso che ti ispira, la capacità di commuoversi davanti a un dipinto, l’impeto rivoluzionario di chi ha sempre voglia di chiedersi: perché?
Studia. Non farlo per il pezzo di carta: fallo perché studiare ti permette di non abbassare mai la testa davanti ai potenti, di guardarli negli occhi e inchiodarli alle loro responsabilità. Fallo perché nessuno possa mai ridurti a pedina del suo gioco: studiare non è riempire la testa di cose, ma liberarla da chi ti ci vuole mettere i piedi sopra.
Studia: se davvero vuoi fregare il sistema, non c’è altro modo. Studia perché ogni parola che ti rifiuti di conoscere oggi è un calcio in culo in più domani, diceva Lorenzo Milani. E fa anche rima.
Studia perché la sola cosa che impari, non studiando, è la rassegnazione. Il dire sempre di sì. Il pensare “Tanto, cosa vuoi che cambi”.
Studia perché hai qualcosa di prezioso, lì dentro. Tu non lo sai, o forse non ci credi, ma c’è: e studiare è l’unico modo per farla venir fuori.
Studia. Non farlo per far contenti i tuoi: fallo per te. Fallo per imparare a riconoscere la bellezza, quando ce l’hai davanti; per difenderla, quando qualcuno te la vuole portare via. Fallo perché è l’unico modo per far sì che ce ne sia ancora: là fuori, e soprattutto dentro di te.

3 commenti:

  1. Uno dei più grandi rimpianti della mia vita, come ho scritto spesso anche sul mio blog, è non aver studiato ed essermi fermato a un passo dalla maturità.
    Poi, vabbe', mi sono rifatto per conto mio, se così si può dire. Ma la mancanza di un percorso di studi organizzato, strutturato, mi manca.
    Peccato.

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    1. Mi pare di capire che quella di lasciare gli studi prima del diploma sia stata da parte tua una scelta consapevole, non imposta dalle circostanze; all'epoca sarebbe stato probabilmente più comodo sotto tanti aspetti proseguire. Allo stesso modo, in età adulta, hai scelto di colmare le lacune che sentivi di avere leggendo un sacco, fino ad acquisire una cultura, una proprietà di linguaggio e una capacità di ragionare e argomentare che certi plurilaureati (ogni riferimento a Lorenzo Fontana NON è puramente casuale ;-) ) dovrebbero solo invidiarti. Chapeau!

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  2. Sì, è stata una scelta consapevole ma, col senno di oggi, sbagliata. Vabbe'...

    Grazie Gwendalyne :-)

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