A Bologna si è appena consumato l'ennesimo femminicidio: la 56enne Alessandra Matteuzzi è stata massacrata a mazzate dall'ex compagno 27enne. Oltre a riportare questa notizia, oggi il giornalista Lorenzo Tosa ha ricordato che esattamente un anno fa Vanessa Zappalà, 26enne di Aci Trezza, veniva uccisa a colpi di pistola dall'ex fidanzato.
Le due vicende sono accomunate da una circostanza assai inquietante: entrambe le vittime avevano denunciato l'ex partner per stalking. All'ex compagno di Alessandra era stato imposto il divieto di avvicinamento alla dimora di lei, che però lui si è ben guardato dal rispettare, mentre l'ex fidanzato di Vanessa era stato per un breve periodo ai domiciliari.
Insomma, hai voglia a dire che le violenze vanno denunciate, se gli strumenti applicati dallo Stato in attesa che il persecutore venga auspicabilmente condannato a una giusta pena detentiva non sono in grado di garantire l'incolumità delle donne che hanno trovato il coraggio di denunciare.
Certi esponenti di destra non perdono occasione per puntare il dito contro gli immigrati – ogni riferimento all'ignobile strumentalizzazione operata da Giorgia Meloni NON è affatto casuale – neanche fossero l'unica minaccia alla nostra sicurezza. Quando invece la maggioranza delle violenze ai danni delle donne si verifica nella cerchia familiare, per mano di partner oppure ex che non si rassegnano alla fine della relazione.
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