Tra i cavalli di battaglia elettorali del centrodestra c'è la difesa (non si sa bene da cosa) della famiglia tradizionale basata sul matrimonio fra un uomo e una donna. Giorni fa il professor Guido Saraceni ha pubblicato un post che ricorre a una metafora a mio avviso assai incisiva per irridere certe prese di posizione.
– Basta con il sushi, il kebab, gli hamburger! Difendiamo la nostra tradizione!
– Cosa volete fare, volete chiudere tutti i ristoranti che propongono ricette straniere o innovative?
– Ah ah ah. Ma quando mai! Vogliamo solo che i loro clienti non abbiano gli stessi diritti di chi mangia il buon vecchio cibo italiano!
– E perché?
– Perché la cucina tradizionale italiana deve essere difesa!
– Se ha bisogno di essere difesa, forse non è poi cosi buona.
– Non dica eresie.
– Voglio dire: la verità si difende da sola. E poi, onorevole, mi risulta che anche lei, a casa sua, ogni tanto si fa portare un hamburger… e qualcuno mi ha detto che mette anche l’ananas sulla pizza.
– Ma che c’entro io!? Io a casa mia faccio quello che voglio!
– Quindi lei vorrebbe discriminare i cittadini italiani per un ideale che lei personalmente non rispetta?
– Più o meno…
– Allora dia retta a me. Se la presunta difesa della tradizione implica la sofferenza e la discriminazione di un altro essere umano, io so bene cosa farmene della tradizione.
PS: rileggere sostituendo “famiglia tradizionale” a “cucina italiana”, vedrete che tutto torna.
26.7.2022
Potete mangiare ciò che volete, ma non potete pretendere che gli altri seguano la vostra dieta.
Tanto per restare in tema, sebbene risalga allo scorso novembre, mi sembra sempre attuale l'articolo dal titolo L’ipocrisia di chi vuole la “famiglia tradizionale” solo per gli altri ma non per se stesso pubblicato su The Vision.
La tabella qui sotto, pubblicata da un quotidiano, mette a confronto in forma forse un tantino troppo schematica ma esplicativa i programmi dei principali schieramenti che si affronteranno alle urne il 25 settembre prossimo. Visto che il centrodestra è sistematicamente contrario a provvedimenti che la sottoscritta reputa non solo giusti ma necessari, e favorevole a politiche nel migliore dei casi discutibili, nel peggiore proprio pericolose, ce n'è abbastanza per considerarlo, oggi più che mai, invotabile.
Nessun commento:
Posta un commento