In attesa che il Governo decida il da farsi riguardo al Green Pass – nel frattempo è già disponibile l'app per verificarli, l'ho appena provata e funziona perfettamente – condivido qualche altro spunto a tema.
L'odierno post del professor Guido Saraceni.
I no-vax paragonano il green pass alle discriminazioni nazi-fasciste nei confronti degli ebrei. [Il meme che apre il post è opera mia, ed è ispirato proprio a un delirio del genere raccontato da una "facciamica", NdC]
Oltre ad essere parecchio offensivo, questo parallelismo dimostra che non hanno compreso davvero nulla della situazione che stiamo vivendo.
Gli ebrei, gli omosessuali, le persone con disabilità e i rom furono infatti discriminati, torturarti e uccisi, semplicemente perché esistevano.
Ai non vaccinati chiediamo invece l’immenso sacrificio di non andare ai concerti o in discoteca, evitando assembramenti – lo facciamo per combattere il dilagare di una pandemia.
1) Chi possiede il green pass ha minori possibilità di contrarre il virus e dunque di trasmetterlo (basterebbe questo dato statistico a giustificare un trattamento differenziato); 2) Nel raro caso in cui un vaccinato contragga il virus ha possibilità minime di finire in terapia intensiva – e dunque di affollare gli ospedali, arrecando un danno all’intera comunità 3) pur essendo infettato e infettivo, il vaccinato evita che il virus replichi, impedendo la genesi di varianti più pericolose e aggressive.
Questi tre motivi giustificano un trattamento differenziato in ragione di ciò che le persone decidono di fare o non fare per tutelare se stesse e la comunità in cui vivono.
Cari no-vax, più facile di così ci sono solo i disegnini da colorare, cercate almeno di restare nei bordi 😉
21.7.2021
Il green pass non implica un privilegio per pochi, ma un beneficio per tutti.
I manifesti tramite i quali la regione Liguria invita i cittadini a vaccinarsi.
Una vignetta di ElleKappa, condivisa da Sergio Staino sul suo blog, che invita a riflettere sulle ragioni per cui siamo ancora in attesa del selfie post-vaccino pubblicato da un certo individuo che sui social è solito condividere qualunque momento della sua vita. [Io che con lui ho in comune la residenza in Lombardia, e mi auguro nient'altro, so con certezza che, se solo avesse voluto vaccinarsi, almeno la prima dose l'avrebbe gia ricevuta]
Infine, un tweet che a ben vedere risale a quattro anni fa, ma oggi risulta più attuale che mai.
Solo in un'epoca d'oro in cui diamo la salute per scontata riusciamo ad essere così cretini da avere più paura delle cure che delle malattie
— Alessandra (@Aluzza__) July 13, 2017
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