Sapendo che a partire dal 3 giugno dovrebbe essere di nuovo possibile spostarsi da una regione all'altra, io che vivo in Lombardia mi stavo già preparando all'idea di far visita a mia madre che abita in Abruzzo, e che non vedo da gennaio. Il problema è che da qualche tempo non mi sento bene, con dei sintomi che potrebbero essere riconducibili al COVID-19: copiosa lacrimazione, stanchezza, spesso una o due linee di febbre. L'altro giorno sono finalmente riuscita a contattare la mia dottoressa, rientrata da poco in servizio dopo essere guarita, ebbene sì, dal COVID. Lei mi ha detto che i miei sintomi potrebbero essere compatibili con un'allergia – di cui non ho mai sofferto in vita mia – ma nel dubbio mi ha proposto di inviare una segnalazione alle autorità sanitarie le quali avrebbero valutato se sottopormi al tampone; nell'attesa sarei dovuta rimanere a casa in quarantena senza uscire per nessun motivo. Io già esco il minimo indispensabile, e adottando tutte le precauzioni del caso... Al solo pensiero di autorecludermi forse invano – già, perché qua in Lombardia, se non appartieni ad alcune categorie in qualche modo privilegiate o non stai proprio male male, il tampone te lo scordi – sono stata presa dal panico, e ho fatto una controproposta alla dottoressa: «E se mi sottoponessi al test sierologico? Cosa può dirmi riguardo alla sua affidabilità?». «Beh, è affidabile... però è a pagamento». Esticazzi, ho pensato tra me e me.
Stamattina sono riuscita a mettermi in contatto con il laboratorio analisi, e domattina andrò a fare il prelievo, al modico costo di cinquanta euro. Se ho ben capito, qualora l'esito dovesse essere positivo, dovrò comunque rimanere in quarantena in attesa del tampone che attesti se sono o meno contagiosa... ma in quel caso spero che me lo faranno sul serio, e in tempi ragionevoli. Sono una povera illusa?
Tutto questo ho deciso di farlo, come dicevo, soprattutto per avere la fondata certezza di non portare il virus in Abruzzo e soprattutto a mia madre; per una nelle sue condizioni sarebbe... brrr, preferisco non pensarci.
Ma poco fa ho scoperto che forse – lo si saprà per certo solo il 29 maggio – gli spostamenti saranno possibili solo tra regioni con pari livello di contagio, quindi i lombardi potranno recarsi solo in Molise e in Umbria (anche se non è chiaro come, non esistendo ancora il teletrasporto): allora cosa lo faccio a fare il test?!
Riporto in ordine cronologico alcuni link sulla disastrosa situazione in Lombardia che avevo raccolto con l'idea di sviluppare i vari spunti in un post, ma che l'evolversi delle circostanze ha reso un tantino obsoleti.
In conclusione, reputo sacrosanti gli attacchi espressi dall'onorevole Riccardo Ricciardi del M5S, altro che definirlo c***ione come ha fattoEnrico Mentana (il quale così facendo si è giocato tutta la stima residua che avevo nei suoi confronti, e che già si era ridimensionata drasticamente quando lui ha dichiarato che, se avesse saputo che Giuseppe Conte avrebbe criticato Matteo Salvini e Giorgia Meloni durante la conferenza del 10 aprile, non avrebbe mandato in onda quella parte).
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