Ma prova a dare un'occhiata alle citazioni seguenti:
Sembrerebbero scritte ai giorni nostri... eppure Franco Nembrini, rettore dell'Istituto "La Traccia" di Bergamo, subito dopo averle lette al suo uditorio qualche tempo fa ha precisato che la prima l'aveva scritta il filosofo Socrate nel 470 a.C., la seconda il poeta Esiodo nel 720 a.C., la terza un sacerdote dell'antico Egitto duemila anni prima di Cristo, mentre la quarta era un'incisione su vaso d'argilla nell'antica Babilonia (3000 a.C.).
- La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, si burla dell'autorità e non ha alcun rispetto degli anziani. I bambini di oggi sono dei tiranni, non si alzano quando un vecchio entra in una stanza, rispondono male ai genitori: in una parola, sono cattivi.
- Non c'è più alcuna speranza per l'avvenire del nostro Paese se la gioventù di oggi prenderà il potere domani, poiché questa gioventù è insopportabile, senza ritegno, terribile.
- Il nostro mondo ha raggiunto uno stadio critico, i ragazzi non ascoltano più i loro genitori, la fine del mondo non può essere lontana.
- Questa gioventù è marcia nel profondo del cuore, i giovani sono maligni e pigri, non saranno mai come la gioventù di una volta: quelli di oggi non saranno capaci di mantenere la nostra cultura.
Il professor Nembrini ha concluso così: «Era solo per dire "Piantiamola di farci del male: l'educazione è un casino, va bene, ma è così da mo'!"».
Mi permetto di osservare che, forse, in certe situazioni un po' più di giusta severità "come una volta" non guasterebbe. Da ragazzina non sempre la vivevo bene, ma oggi posso affermare di essere orgogliosa della persona che sono diventata! :-)
[L'immagine che apre il post riporta un aforisma di Antonio Pinna]
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