Quasi un anno fa scrissi un post sulla piaga dei bambini dimenticati in macchina sotto il sole: grazie al cielo succede di rado, ma con conseguenze troppo spesso tragiche. Se sembra inconcepibile che una persona possa incorrere in una così fatale distrazione, ancora più assurda è l'idea che si possa lasciare in auto sotto il sole una creatura – colgo l'occasione per ricordare che i cani non ne risentono meno degli esseri umani, anzi – di proposito: eppure, a quanto pare, è proprio questo che ha fatto una coppia di turisti francesi nei pressi del terminal traghetti di Genova. Il loro figlioletto di due anni e mezzo, rimasto in auto per due ore sotto il sole cocente e affidato alla sorveglianza della sorella di dodici anni (!), è stato soccorso dalla polizia grazie alla segnalazione di due turisti svizzeri, e alla fine per fortuna se l'è cavata con un principio di disidratazione, mentre i genitori, che nel frattempo erano andati al bar insieme ad altri due figli, sono stati arrestati per abbandono di minore aggravato dalle lesioni.
Sempre ieri si è sfiorata la tragedia a Francavilla al Mare, dove una bambina di due anni, che stava giocando con gli amichetti e il fratello di sei anni a immergersi in acqua e risalire, ha rischiato di annegare, salvandosi, sebbene la prognosi resti riservata, grazie alla perizia di un'infermiera presente sul posto e intervenuta prontamente. In calce al link alla notizia sulla pagina Facebook de Il Centro sono piovuti commenti indignati... e anch'io, pur preferendo evitare certi eccessi verbali "di pancia", dopo aver letto l'articolo non riesco a fare a meno di domandarmi: come è possibile che la bambina abbia potuto correre un simile rischio? Se io avessi una bimba così piccola affidata alle mie cure, per giunta in un posto ricco d'insidie come una spiaggia, non la perderei di vista un solo istante... Dove diamine si trovavano i suoi in quel momento?!
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