lunedì 8 giugno 2015

Nulla è perduto... devo "solo" farmene una ragione

Nemmeno due mesi fa, dopo essere venuta a conoscenza della prematura dipartita di un blogger mio amico – in realtà avevo avuto il piacere di incontrarlo di persona una sola volta – accennai al suo ultimo post, pubblicato qualche mese prima di morire, che consisteva semplicemente in uno scritto del teologo britannico Henry Scott Holland riportato in lingua originale (Death is nothing at all) e nella traduzione in italiano (La morte non è nulla).
All'epoca non immaginavo di dover incrociare di nuovo sulla mia strada a distanza di così poco tempo quelle stesse parole, che però stavolta mi avrebbero toccato il cuore ancor più nel profondo. È accaduto oggi, quando ho trovato una versione leggermente differente del medesimo testo condivisa sui social da qualcuno a cui mi accomuna il dolore della perdita del mio papà, ovvero mia sorella, e mi sono resa conto di sentire un gran bisogno di appropriarmi del senso di quelle parole per trarne un po' di conforto, io che sono credente, sì, ma assillata da tanti interrogativi, in particolare riguardanti la vita dopo la morte e il legame tra i defunti e i loro affetti terreni: chissà se davvero si ricostituisce nell'aldilà senza essersi in realtà mai spezzato del tutto...?
Ma ops, vedo che sto cominciando ad esprimermi in maniera più confusa che mai, per cui forse è meglio se concludo copincollando la traduzione del testo così come è riportata su Wikipedia.
La morte non è nulla. Non conta.
Io me ne sono solo andato nella stanza accanto.
Non è successo nulla.
Tutto resta esattamente come era.
Io sono io e tu sei tu e la vita passata che abbiamo vissuto così bene insieme
è immutata, intatta.
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
Chiamami con il vecchio nome familiare.
Parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce,
Non assumere un'aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Sorridi, pensa a me e prega per me.
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima.
Pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
È la stessa di prima,
C'è una continuità che non si spezza.
Cos'è questa morte se non un incidente insignificante?
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Va tutto bene; nulla è perduto
Un breve istante e tutto sarà come prima.
E come rideremo dei problemi della separazione quando ci incontreremo di nuovo!
Forza papà, così come è già successo nel giorno del tuo ultimo viaggio, dammi se puoi un altro segno forte del fatto che vegli ancora su di me, che un giorno ci ritroveremo insieme dietro l'angolo e ricorderemo col sorriso questo periodo buio! :'-)
[L'immagine che apre il post è tratta da ilcortomaltese]

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