Quella di oggi è stata decisamente una giornata di "emme" (non mi piace scrivere le parolacce per esteso, ma quando è il caso di dirle...). E ancora non sono neanche le quattro del pomeriggio!
Stamattina sono andata all'ufficio postale per ritirare una raccomandata, e non appena l'ho aperta ho scoperto che era quanto di meno piacevole si potesse ricevere. Agitata com'ero, sono andata con mio padre a fare degli acquisti in un centro commerciale, e scendendo dalla macchina non mi sono accorta che mi era caduto per terra il portafoglio; siccome alla cassa non dovevo pagare io, ho scoperto di averlo smarrito soltanto dopo essere arrivata a casa. Infatti, non appena sono entrata dalla porta, ha telefonato un signore affermando di aver trovato il mio portafoglio nel parcheggio del centro commerciale, con tutti i documenti, carta Postamat, Postepay e tesserini vari (che erano stati tirati fuori dai loro scomparti), ma senza un soldo (ci sarà stato un centinaio di euro circa). Ci sono rimasta malissimo non soltanto per i soldi, ma anche perché questo episodio conferma il sospetto che sto iniziando a perdere colpi: devo assolutamente correre ai ripari!
Dopo un'ora ho incontrato in un bar quel gentilissimo signore, che mi ha restituito il portafoglio e non ha voluto accettare nient'altro che un caffè come segno di riconoscenza.
Forse sarebbe bene che io ripetessi fra me e me: "Poteva andarti peggio, pensa se non ritrovavi neanche il portafoglio e dovevi rifare tutti i documenti... A questo punto staresti a prendere a craniate il muro!". Tutto giusto, per carità, ma è più di un anno che mi sento dire (anche per circostanze ben più gravi) "Poteva andarti peggio"... e non ne posso proprio più! Sarebbe ora che le cose iniziassero ad andarmi non dico alla grande, ma almeno decentemente, e che cavolo!
Vi risparmio l'ampia gamma di pensieri tutt'altro che benevoli che ho rivolto a quel bastardo dentro che mi ha ripulito il portafoglio!
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